Fi: Gelmini, Berlusconi come Sel? Lui da sempre attento al sociale
giovedì 9 febbraio 2017
Milano, 9 feb. (AdnKronos) - "Il presidente Berlusconi ha sempre avuto una grande attenzione alle persone meno fortunate e in questo periodo storico, in cui i dati Istat parlano di un aumento vertiginoso degli italiani che vivono in condizioni di povertà e delle diseguaglianze, non mi sorprende che accanto alle proposte di chiara impronta riformista e liberale, il suo pensiero vada anche alle persone più bisognose". A parlare è Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale di Forza Italia in Lombardia e vicecapogruppo vicario Fi alla Camera, che all'Adnkronos spiega: "Oltre 10 milioni di italiani vivono sotto la soglia di povertà: questi numeri impongono una profonda riflessione a tutte le forze politiche che hanno il dovere di affrontare il tema e formulare delle proposte serie". Il riferimento è alle proposte lanciate dall'ex premier per il programma da proporre alle prossime elezioni politiche che include, tra le altre cose, reddito minimo garantito ai salari più bassi, reddito di cittadinanza per i disoccupati e banchi alimentari in collaborazione con la grande distribuzione per mettere a disposizione gratuitamente i prodotti prossimi alla scadenza. Misure che in qualche modo sembrano ricalcare le idee lanciate dalla capogruppo di Sel in Regione Lombardia, Chiara Cremonesi che invoca il reddito minimo garantito come chiave per superare il Jobs Act e intervenire in favore dei lavoratori precari.Il "richiamo del presidente Berlusconi non mi sorprende", afferma Gelmini. Del resto "si inserisce nel solco di molti provvedimenti varati dai governi Berlusconi, peraltro in condizioni molto meno difficili di oggi". In questo senso "anche il tema della rivisitazione delle pensioni va nella direzione di un modello di welfare da ripensare, oltre che di un'attenzione doverosa ai milioni di italiani che si trovano in condizioni di difficoltà". Anche perché "oggi si parla tanto di immigrazione, ma troppo spesso si dimenticano gli italiani in difficoltà". In Lombardia, ad esempio, "la Giunta Maroni ha già lavorato in questa direzione proponendo il 'reddito di autonomia'", ovvero un pacchetto di misure introdotte in via sperimentale nel 2015 e confermate anche nel 2016 con stanziamenti pari a 200 milioni di euro per finanziare interventi a sostegno delle famiglie con redditi bassi, di anziani e disabili e dei disoccupati usciti da cassa integrazione e mobilità.
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