Milano, 12 ago. (AdnKronos) - Le lancette dell'orologio scorrono e domani saranno dieci anni dall'omicidio di Chiara Poggi, ma il dolore della madre è identico a quel 13 agosto 2007 quando la vita della 26enne di Garlasco (Pavia) viene spezzata. Un delitto commesso dal fidanzato Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere dopo un lungo iter giudiziario e il recente tentativo fallito della difesa di far 'riaprire' il caso. Mamma Rita, papà Giuseppe e il figlio Marco continuano a vivere nella villetta di via Pascoli in cui Chiara è cresciuta e dove qualcuno le ha impedito di farlo ancora. "Non so chi sarebbe oggi Chiara. A volte cerco di immaginarla, ma poi mi fermo: fa troppo male", dice Rita Preda all'Adnkronos. "Aveva tanti sogni, ma non ha potuto realizzarli perché la vita è stata troppo avara con lei", aggiunge la donna che domani tornerà a far visita al piccolo cimitero di Pieve Albignola. Nessun dubbio su Alberto, nessuna parola di perdono, il ricordo va alla sola vittima: domani Chiara sarà celebrata con una messa a Garlasco.
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