Palermo: sindaco Bagheria, obbligo di firma servito a gonfiare caso
venerdì 29 settembre 2017
Palermo, 29 set. (AdnKronos) - "La misura cautelare è servita a dare clamore mediatico alla vicenda. Al sindaco è stata notificato l'obbligo di firma come per i boss locali che camminano tranquillamente in paese". Ne è convinto Patrizio Cinque, il sindaco di Bagheria indagato dalla Procura di Termini Imerese, che oggi ha tenuto una conferenza stampa alla presenza dei suoi legali nella sede del Municipio per chiarire la sua posizione. Cinque, dopo la notifica dell'obbligo di firma, revocato ieri dal gip, si era autosospeso dal M5s. "La Procura aveva chiesto i domiciliari per me come per tutti gli altri dipendenti comunali coinvolti e che oggi stanno ricevendo anche loro la revoca dell'obbligo di firma. Insomma, a 30 giorni dell'elezioni si era detto 'arrestate tutta Bagheria', una cosa incredibile. Oggi c'è un'ordinanza del gip che dice non solo 'no' all'arresto ma anche all'obbligo di firma e al divieto di dimora. Le indagini, iniziate nel 2015, vanno avanti ma è innegabile che quella misura cautelare è servita per gonfiare il caso mediaticamente".
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