Imprese: Fondirigenti, solo 60% investe in formazione, 73% in Ue
mercoledì 21 novembre 2018
Roma, 21 nov. (AdnKronos) - In Italia gli investimenti in formazione stanno crescendo, per quanto restino ancora al di sotto delle medie europee, soprattutto per quanto riguarda le pmi. Le imprese che fanno formazione sono il 60.2% a fronte di una media europea del 72,6%. Grazie al ruolo dei fondi interprofessionali dal 2005 al 2015 il numero di imprese formatrici è quasi raddoppiato e, questo, nonostante un eccesso di burocrazia che rende più difficile investire in innovazione e sviluppo. Gli asset più gettonati dalle iniziative formative riguardano i big data, la cybersecurity, il marketing digitale e l’automazione di processo. E' quanto emerge da uno studio di Fondirigenti presentato in occasione di 'Diventiamo Futuro', organizzato dal fondo interprofessionale per la formazione dei manager nato 20 anni fa per iniziativa di Confindustria e Federmanager. Evoluzione del mercato del lavoro, formazione e digitalizzazione dei processi.Nel 2020 più di un terzo delle competenze attuali saranno obsolete. Il 50% dei nuovi nati nei Paesi industrializzati ha un’aspettativa di vita superiore ai 100 anni. Da questo ne consegue che gli investimenti in formazione e capitale umano sono alla base dello sviluppo economico e sociale.In questo contesto i millennial giocano un ruolo chiave dato che rappresentano il vero “passaggio generazionale” per l’azienda e sono in grado di gestire quello sviluppo tecnologico che ne determina il successo competitivo.
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