Roma, 21 dic. (Adnkronos) - Ci appelliamo al Presidente della Repubblica, perché fermi il violento ed incostituzionale aggiramento del Parlamento realizzato con il decreto legge intercettazioni, cui -al di là del merito- difettano totalmente i requisiti di necessità ed urgenza. Se fosse un giorno la Consulta a dichiarare incostituzionale il decreto, verrebbero travolte tutte le intercettazioni nel frattempo effettuate, con pesantissimi effetti sui processi". Lo afferma Enrico Costa, responsabile Giustizia di Fi."La riforma delle intercettazioni -aggiunge- è del 2017 e non entra mai in vigore, per effetto di ben tre rinvii. Bonafede se la prende comoda, dorme un anno e mezzo anziché modificarla con legge ordinaria, e si sveglia solo oggi, a 10 giorni dall’entrata in vigore, per stravolgerla con urgenza attraverso un decreto legge. Però, contemporaneamente, decide di rinviarne di altri due mesi l’entrata in vigore. Dove sono i requisiti per la decretazione di urgenza? Come può essere ammissibile intervenire con decreto legge in una materia delicata come quella delle intercettazioni? Ad altri governi non fu consentito. Una procedura incostituzionale, cui il governo ha aderito, perché è la contropartita da offrire al Pd per far partire lo stop alla prescrizione. Già Bonafede ha sbianchettato il nome del giurista Orlando dalla riforma della prescrizione, non gli avrebbero permesso di oscurarlo anche da quella delle intercettazioni”.
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