Commercio: Fmi, forte rimbalzo post-Covid ma diversificare forniture

martedì 12 aprile 2022
Roma, 12 apr. - (Adnkronos) - Lo scoppio della pandemia - con uno "choc combinato di domanda e offerta" - avrebbe "dovuto portare a un drammatico crollo del commercio" e invece "sebbene gli scambi di servizi rimangano fiacchi, quelli delle merci hanno fatto registrare un rimbalzo sorprendentemente rapido". Lo segnala il Fondo Monetario Internazionale in un capitolo del World Economic Outlook appena diffuso in cui ricorda come "il commercio di merci è tornato ai livelli pre-pandemia entro ottobre 2021, un rimbalzo molto rapido rispetto, ad esempio, con quello della crisi finanziaria globale. Tuttavia, le tendenze aggregate nascondono una notevole eterogeneità e sono probabili ulteriori interruzioni a causa della guerra in Ucraina".A livello globale - continua il Fondo - "le interruzioni negli approvvigionamenti provocate dai lockdown sono state un fattore chiave del calo degli scambi all'inizio della pandemia". Ma in molti casi queste "ricadute negative sono state di breve durata e mitigate nella misura in cui era possibile il telelavoro", si sottolinea, evidenziando anche che le ripercussioni "sono diminuite nelle successive ondate di pandemia, suggerendo adattabilità e resilienza nelle catene del valore globali".Alla luce di questa "resilienza generale del commercio globale e delle catene del valore durante la pandemia" il Fondo sostiene quindi che "politiche come il 'reshoring' sono probabilmente fuorvianti. Al contrario, la resilienza agli choc della catena di approvvigionamento si costruisce meglio aumentando la diversificazione e la sostituibilità" nelle forniture. "Aumentare la resilienza della catena di approvvigionamento è importante per affrontare non solo le emergenze sanitarie come la pandemia, ma anche altri tipi di shock come la guerra in Ucraina, gli attacchi informatici e gli eventi meteorologici estremi legati ai cambiamenti climatici". Per l'Fmi "sebbene gran parte del lavoro debba essere svolto dalle imprese, i governi possono ancora svolgere un ruolo utile colmando le lacune informative nelle catene di approvvigionamento, investendo nel commercio e nelle infrastrutture digitali, riducendo i costi commerciali e riducendo al minimo l'incertezza politica".
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