Quadrato Frasso libera dalle auto Ma il miracolo dura solo poche ore

(foto: SassariNotizie.com)
mercoledì 4 settembre 2013
L'ex consigliere comunale Roberto Schirru è voluto intervenire sulla faccenda e accusa il sindaco Ganau: "Insieme agli assessori si dimenticò di mettere i paletti dissuasori e le panchine".

SASSARI. In piazza Quadrato Frasso, già alle 10 del mattino, il clima è surreale. Neanche una macchina incornicia di lamiere l'antico Patio di Lu Diauru, nel cuore pulsante del centro storico. Da una casa i suoni di una mazurca si mischiano alle voci dei bambini che vogliono uscire di casa e, tra gli alberi, ci danno dentro gli operatori della Gesenu che sono alle prese con una macchina spazzatrice e un'idropulitrice. Si tratta di una delle pulizie programmate dall'amministrazione comunale e dalla ditta che si occupa dei rifiuti cittadini. Gli agenti della polizia municipale sono lì presenti e hanno dovuto sudare sette camicie per sgomberare dalle automobili la piazza, che finalmente è libera. In realtà, però, il lavoro degli agenti sarebbe dovuto essere molto più semplice. Un cittadino, Roberto Schirru, ex consigliere del Comune di Sassari alleato (a suo tempo) con il sindaco Ganau, intorno alle undici meno un quarto fa capolino nella piazza. Proprio non ci sta a far passare in sordina l'intervento di Palazzo Ducale, perché, dice, è colpa del sindaco e di alcuni ex assessori se la piazza è ridotta in queste condizioni. In effetti, da quando Quadrato Frasso è stata rifatta (inizio lavori nel 2007) è diventata un parcheggio pronto ad accogliere circa trenta automobili che invadono tutta la superficie. Nessuno scampo per i bambini: inventarsi un campo da calcio è impossibile, non c'è spazio. Neanche per i più grandi fruire la piazza è semplice. Per chi volesse prendere il fresco, magari seduto, è meglio che si porti una sedia da casa: le panchine non ci sono. "Si sono dimenticati", esclama Schirru. Sì, perché la piazza, nella versione precedente, aveva un gradino che impediva il parcheggio selvaggio e, anche, le panchine. Il sindaco Ganau, Luigi Lotto, ora consigliere regionale e assessore ai Lavori pubblici a Palazzo Ducale dal 2005 al 2009, insieme a Pietro Nurchis, che prese il posto di Lotto dal 2009 al 2010 e a Valerio Meloni, anche lui consigliere regionale e all'epoca assessore alla Mobilità del Comune, sono per Schirru i responsabili di quella che definisce "una vergogna".

"Durante i frenetici anni di rifacimento dei sottoservizi e delle strade del centro
storico - racconta Schirru - quello che contava per Gianfranco Ganau, Luigi Lotto e Valerio Meloni (tutti PD), non era tanto fare bene i lavori quanto farli il prima possibile per non perdere voti. Successe dunque che all'interno del capitolato d'appalto per il rifacimento della piazza, nessuno di loro si ricordò di prevedere e ordinare i paletti dissuasori, per evitare che le auto si parcheggiassero al centro della piazza. Vennero dimenticate anche le panchine, che non vennero mai rimesse". Ecco, dunque, che anno dopo anno si susseguirono gli annunci, ultimo dei quali la completa pedonalizzazione della piazza, rimasta però lettera morta. Nel frattempo, però, le macchine hanno parcheggiato giorno e notte, riversando litri e litri d'olio sporchissimo sul basolato della piazza e lasciando delle macchie nere sul terreno praticamente impossibili da rimuovere se non con un'abrasione meccanica (e quindi non con una semplice pulizia). "Chi dovrebbe pagare tutto questo?" si domanda Schirru. Semplice. Ganau, Lotto e Meloni. "Gli ultimi due - scrive l'ex consigliere comunale in un documento - ora che siedono nei banchi della Regione guadagnano 11 mila euro al mese, in pratica hanno guadagnato 605 mila euro a testa. Credo che sia eticamente, moralmente, finanziariamente e politicamente giusto che questi due signori, con l'aiuto del sindaco, paghino di tasca i lavori di pulizia del granito, l'inserimento dei paletti dissuasori e l'installazione delle panchine".

(foto: SassariNotizie.com)
Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie.