Un futuro fatto di spiagge private? Per gli ecologisti è "una vergogna"

(foto: Comune di Alghero)
martedì 15 ottobre 2013
Secondo il Gruppo di intervento giuridico il governo Letta mira alla privatizzazione degli arenili. "Sarebbe un palese danno per la collettività", ribatte l'associazione.

SASSARI. "Il governo guidato dal presidente del consiglio Enrico Letta mira alla privatizzazione delle spiagge". È questo, in sintesi, l'allarme lanciato dal Gruppo di intervento giuridico. Secondo l'associazione ecologista, infatti, un futuro fatto arenili privati potrebbe non essere lontano, così gli attivisti stanno invitando tutti i cittadini a inviare una lettera ai rappresentanti del governo nazionale. In pratica, secondo il Grig (questo l'acronimo del Gruppo), il governo Letta "sembra che stia ascoltando i piagnistei delle associazioni di categoria dei concessionari delle spiagge, preoccupati perché per normativa comunitaria (la direttiva n. 2006/123/CE, c.d. direttiva Bolkestein), a partire dal 2020 le concessioni demaniali potranno esser assegnate soltanto previa gara". Si tratta di una normativa molto osteggiata dagli imprenditori che lavorano in spiaggia perché metterebbe sempre in discussione l'uso dell'arenile. D'altro canto però porrebbe fine a un'occupazione continua da parte degli operatori - sempre gli stessi - di vaste porzioni di costa, come invece avviene attualmente. "L'idea - spiegano gli ecologisti - è tanto semplice quanto scellerata: sdemanializzare le spiagge oggetto di concessione demaniale per venderle ai concessionari, così da evitare le gare e la concorrenza. In poche parole, svendere beni demaniali necessari (art. 822 e ss. cod. civ.) per gli interessi privati dei soli attuali concessionari. Una vergogna, un palese danno per la collettività e l'ambiente".

 

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