Omicidio di Alghero, trovata in mare l'arma che ha ucciso "l'americano"

Scorcio porticciolo di Alghero
giovedì 20 febbraio 2014
I sub della polizia hanno ripescato dalle acque del porto della città catalana un manico di un attrezzo agricolo in plastica dura che sarebbe compatibile con le lesioni che hanno provocato la morte di Agostino Salis.

ALGHERO. Un manico di un attrezzo agricolo in plastica dura. Sarebbe questa l'arma utilizzata per uccidere Agostino Salis "l'americano", ammazzato nella notte tra lunedì e martedì in una stradina di campagna nella borgata di Maristella. Lo hanno recuperato stamattina i sommozzatori della polizia nelle acque del porto di Alghero. I sub sono arrivati da Cagliari e hanno circoscritto le ricerche nello spazio occupato dai pescherecci. Per il buon esito della ricerca sarebbe stato fondamentale la collaborazione garantita da uno degli arrestati per l'omicidio, Antonio Soddu di 26 anni, arrestato ieri insieme a Dimitri Iacono di 22 anni.

Dall'autopsia condotta dal medico legale Salvatore Lorenzoni su incarico del sostituto procuratore di Sassari Gianni Caria, è emerso che Salis è stato ucciso con una decina di bastonate date in testa e al torace e che le lesioni sono compatibili con il manico recuperato in mare. In base alle ricostruzioni, l'arnese sarebbe un attrezzo da lavoro che Soddu, uno dei due accusati dell'omicidio, aveva preso dalla sua auto. Una volta compiuto il delitto lo ha poi gettato in acqua nel porto di Alghero.

 

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