Il fatto che
Ericailcane non sia un artista qualsiasi si capisce nel momento in cui si trova
la voce a lui dedicata su Wikipedia. Le sue opere sono presenti praticamente in tutto il globo e oltre che in Italia, è stato attivo in Gran Bretagna, Stati Uniti, Spagna, Messico, Ecuador, Palestina, Francia, Danimarca, Belgio e in svariate altre nazioni.
Artista Bellunese, si è formato all'accademia di Belle Arti di Bologna e le sue prime opere sono visibili proprio nella città felsinea. Proprio qui è nato il suo sodalizio con
Blu (definito dal Guardian tra i dieci writer migliori del mondo accanto a Banksy e a Keith Haring). Forse in tanti non sanno che a Sassari già dal 2011 esistono murales di questi due artisti, in Via Sieni, nel capannone Corea e soprattutto in piazza Aldo Moro, grazie al lavoro effettuato a suo tempo dal collettivo artistico
Aliment(e)azione con la collaborazione dell'assessorato alla cultura del Comune di Sassari.
Anche in quei murales troviamo l'ingrediente fondamentale di Ericailcane: gli animali, che hanno quasi sempre sembianze umane e sembrano usciti direttamente da un racconto di
Lewis Carroll. Tutti suoi disegni, i murales e le installazioni contengono questi animali quasi antropomorfi, che a volte rappresentano le maschere che l'uomo indossa per coprire le sue miserie, mentre altre volte diventano allegorie simboliche del tema trattato con l'opera.
Il murale appena realizzato a Sassari ha già fatto discutere parecchio in città, dove in tanti hanno proposto un proprio giudizio molto netto in puro stile sassarese (spesso quando il murale era appena iniziato ...). La critica che in tanti fanno è che "il murale non parla di Sassari", perché mancherebbero gli elementi caratteristici della nostra città. Ma l'arte, soprattutto quando proposta da un artista internazionale, propone dei canoni estetici diversi ad esempio dai quadri (bellissimi) di un Corriga. E a maggior ragione un artista contemporaneo si rifà a concetti totalmente diversi rispetto a quelli dei primi del novecento di
Eugenio Tavolara, la cui colonna sta li nella piazza a rappresentare le tradizioni cittadine del secolo scorso.
L'opera di Ericailcane farà discutere ancora per molto tempo gli entusiasti e i detrattori. Probabilmente il vero specchio saranno le reazioni dei "forestieri", sicuramente meno condizionati nelle loro valutazioni. Come può essere invece che in questo caso valga la frase (molto arrogante) dell'icona mondiale della street art,
Banksy: «La vostra opinione non conta un accidente perché i vostri nomi non sono scritti a caratteri cubitali sul cavalcavia. Il mio si».