Prezzi indicati negli scaffali diversi da quelli reali alla cassa: la Gdf scopre le irregolarità

giovedì 24 febbraio 2022
L'indagine nel nord Sardegna ha riguardato otto esercizi commerciali della grande distribuzione accertando ben sei esercizi irregolari con differenze fino al 30 percento.
OLBIA. Nel primo bimestre di quest'anno il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Sassari ha attuato un piano di controlli su tutto il territorio di competenza, volto a riscontrare l'esistenza di pratiche commerciali scorrette negli esercizi commerciali della grande distribuzione.

L'attività di servizio in argomento, che si inquadra nel più ampio contesto dell'azione svolta dalla Guardia di Finanza a tutela delle regole del mercato, dei consumatori e degli esercenti in regola, è stata sviluppata sulla base di input informativi opportunamente elaborati e analizzati, che hanno dato luogo ad una campagna di controlli calibrata sulle diverse realtà territoriali ed imprenditoriali della provincia, finalizzata a verificare il rispetto della disciplina sui prezzi, attraverso il confronto tra i prezzi dei prodotti esposti sugli scaffali e quelli effettivamente applicati alle casse.

Le Fiamme Gialle hanno controllato otto esercizi commerciali ritenuti a più alto rischio, accertando che in sei di questi esercizi vi era discordanza tra il prezzo esposto e quello applicato per una gamma variabile di prodotti, con differenze sino ad oltre il 30%.

Tra le diverse categorie merceologiche (alimentari, profumatori, prodotti per la cura della persona e della casa), sono stati selezionati a campione 121 prodotti, riscontrando irregolarità nel 12% dei casi, ovvero prezzi non uniformi per 15 diversi articoli in vendita.

Le irregolarità rilevate sono state comunicate al Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, che ha sede a Roma, per la segnalazione all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), competente ad emanare il provvedimento di divieto della pratica commerciale scorretta ed all'irrogazione delle relative sanzioni.

Il Codice del Consumo, provvedimento che raccoglie tutta la normativa a tutela del consumatore, prevede una sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 500.000 euro per chi pone in essere pratiche commerciali scorrette.

I controlli svolti testimoniano l'impegno della Guardia di Finanza a garanzia di una protezione efficace dei consumatori e di un mercato competitivo, ove gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni eque di concorrenza.

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