Una mostra a cielo aperto per Pietrina Atzori: a Golfo Aranci va in scena "Tutto quel che resta"

lunedì 30 giugno 2025
Dal 5 al 27 luglio, via dei Caduti si trasforma in galleria d'arte: in esposizione le opere nate dalla residenza dell'artista tra memoria, tessuti e partecipazione collettiva.
OLBIA. Un rosario laico ricamato a mano, ispirato alle reti dei pescatori, diventa il simbolo di un legame profondo tra arte e comunità. È uno dei cuori pulsanti di "Tutto quel che resta", la mostra a cielo aperto di Pietrina Atzori che aprirà i battenti sabato 5 luglio alle ore 19 a Golfo Aranci, lungo via dei Caduti. L'esposizione, curata da Daniele Pipitone e promossa dall'associazione Per Arte Vie con il contributo del Comune di Golfo Aranci, resterà visibile fino al 27 luglio. La mostra rappresenta il culmine della residenza artistica che la fiber artist ha svolto tra maggio e giugno presso Villa Sospiri, spazio messo a disposizione dal Comune in via Cala Moresca. Qui, per due settimane, Pietrina Atzori ha trasformato il suo studio in un luogo aperto agli incontri con la cittadinanza, raccogliendo testimonianze, storie e suggestioni del borgo, dal passato ferroviario e marinaro fino alla sua dimensione più contemporanea. «La partecipazione è stata la chiave di volta – sottolinea il curatore Daniele Pipitone –. In particolare, i più giovani hanno mostrato una straordinaria capacità di dialogo e creazione, contribuendo a rendere quest'esperienza realmente condivisa». Il lavoro dell'artista si è nutrito degli sguardi, delle memorie e delle relazioni nate giorno dopo giorno, restituite ora sotto forma di opere che parlano di radici, legami, identità e tutela dell'ambiente.

Tra queste spicca "Devozione", l'opera centrale della mostra, che sarà donata ufficialmente al Comune durante l'inaugurazione. A completare il percorso, altri lavori come "Radici", realizzata con gli studenti delle scuole medie, "I Legami" e "Naufragi", che riflette sul cimitero degli inglesi, oltre a "Legami 2", frutto di una riflessione sull'inquinamento marino, e il murale "Non siamo da friggere", un'opera pubblica realizzata davanti a Villa Sospiri, che intreccia i temi della pesca e della ferrovia come matrici fondative del paese. Il progetto ha visto anche il contributo della fondazione Worldrise, che ha affiancato l'artista con una passeggiata naturalistica nel tratto del SEATY di Golfo Aranci, durante la quale la comunità ha potuto osservare il territorio con occhi nuovi, raccogliendo rifiuti e trasformandoli in occasione artistica. «Un'esperienza che unisce scienza, meraviglia e partecipazione – spiega Jasper Grond, biologo marino e project officer – e che incarna perfettamente la visione di SEATY: proteggere il mare attraverso l'arte e la consapevolezza».

La serata inaugurale del 5 luglio vedrà la partecipazione di artisti e ospiti speciali. Il musicista Pier Piras, noto per la sua ricerca sonora sul basso, accompagnerà l'evento con un intervento performativo. Interverranno anche il critico Stefano Resmini e l'art advisor Paolo Mosca (@inartepaul), presente a Golfo Aranci grazie al supporto di Sardinia Ferries, partner del progetto. Nell'occasione verranno presentati il catalogo della mostra e il documentario che racconta i momenti più intensi della residenza artistica. «Pietrina Atzori ha guidato questa esperienza con una sensibilità rara, trasformando l'incontro con la comunità in un'opera collettiva – dichiara Alessandra Feola, presidente del Consiglio comunale di Golfo Aranci –. Un grazie sentito anche ai cittadini che hanno reso possibile tutto questo, partecipando con entusiasmo, generosità e curiosità». "Tutto quel che resta" è molto più di una mostra. È il frutto di un'esperienza viva, condivisa, nata dall'ascolto e dal dialogo. Un'occasione per riflettere sul presente, attraverso il filo teso tra memoria e futuro.

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