OLBIA. C'è un luogo che non ha bisogno di essere visto per essere riconosciuto. Che respira nel silenzio delle albe, nei gesti inconsapevoli di chi vive lontano dalla riva, ma porta dentro l'eco delle onde. Quel luogo è il mare. E per chi è nato sulle sponde del Mediterraneo – o semplicemente ci è passato anche una volta soltanto – il mare non è solo geografia. È appartenenza. Nasce oggi, 8 luglio 2025, in occasione della Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo, la campagna "Nel Profondo", promossa da Worldrise, organizzazione da oltre dieci anni in prima linea nella tutela dei mari italiani. Un progetto che vuole farci smettere di guardare al mare come a qualcosa di esterno, e cominciare a sentirlo per ciò che è: una parte profonda e inscindibile della nostra identità.
La campagna si apre con un video semplice ma potente, che racconta tre storie quotidiane – Marta, Sandro, Roberto – tre vite diverse, accomunate da un filo blu che scorre sotto la superficie. C'è chi il mare lo vive ogni giorno, chi lo porta dentro anche senza averlo mai visto, chi lo cerca nei gesti, nei sogni, nelle abitudini. Il messaggio è chiaro: noi siamo mare. E come ogni parte viva, va ascoltato, rispettato, custodito. Cuore dell'iniziativa è il Manifesto "Nel Profondo", un appello collettivo per rimettere il Mediterraneo al centro delle politiche ambientali, della cultura e dell'economia del nostro Paese. Perché se l'Italia è un Paese circondato dal mare, spesso lo dimentica. Il manifesto non è un semplice elenco di buone intenzioni, ma un impegno concreto: proteggere almeno il 30% dei mari italiani entro il 2030, seguendo l'obiettivo internazionale del 30x30. È una chiamata all'azione che parte da un gesto piccolo e accessibile a tutti: una firma. Ma anche un'idea più grande: quella che il cambiamento non si costruisce da soli, ma insieme. A firmare il manifesto possono essere cittadini, scuole, aziende, amministrazioni. Perché ognuno ha una responsabilità nel proteggere ciò che ci unisce: non solo un ecosistema straordinario, ma una memoria collettiva, un orizzonte, un destino comune. Firmare il Manifesto su
https://worldrise.org/it/progetti/nel-profondo/, è un gesto semplice, ma potente, che unisce le voci di cittadini, organizzazioni, imprese e istituzioni per generare un cambiamento concreto e duraturo.
E c'è di più.
"Nel Profondo" diventerà anche spazio creativo, con
un contest nazionale che inviterà chiunque a raccontare il proprio legame con il mare attraverso immagini, parole e suoni. Una maniera per attivare non solo le coscienze, ma anche l'immaginazione: perché spesso è attraverso l'arte che si aprono i varchi più profondi dentro di noi. Mariasole Bianco, biologa marina e presidente di Worldrise, non lascia spazio ai fraintendimenti: "La Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo è stata istituita per riconoscere il valore di questo ecosistema unico, che unisce popoli, culture e storie. Oggi più che mai, serve andare oltre la celebrazione e scegliere l'attivazione, per riconoscere che il Mediterraneo non è solo un luogo da difendere: è un'identità da riscoprire, un'eredità da proteggere e una responsabilità da condividere. Perchè nel profondo, noi siamo mare."
In un tempo in cui la crisi climatica ci chiede risposte, e il mare continua a darci tutto – cibo, ossigeno, lavoro, equilibrio – è ora che anche noi cominciamo a restituire. Perché nel profondo, il mare non è qualcosa che si guarda. È qualcosa che ci riguarda.