Maxi truffa sui crediti d'imposta: sequestrato immobile di lusso in Costa Smeralda
giovedì 6 novembre 2025
In azione le Fiamme Gialle della Guardia di Finanza di Piacenza.
OLBIA.Un immobile di pregio in Costa Smeralda, ad Arzachena, è finito sotto sequestro nell'ambito di una maxi inchiesta della Guardia di Finanza di Piacenza su un presunto sistema di frodi fiscali che avrebbe generato crediti d'imposta completamente inesistenti per un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro. Il provvedimento, disposto d'urgenza dalla Procura della Repubblica di Piacenza, ha portato le Fiamme Gialle a colpire beni e disponibilità riconducibili a un professionista romano, ritenuto la mente del sistema, e a due suoi presunti complici – tra cui l'amministratore di fatto di una società piacentina – coinvolti, insieme ad altri dieci indagati, in una rete di imprese e società di comodo tra Lazio, Campania e Sardegna. Secondo quanto accertato dagli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Piacenza, il gruppo avrebbe creato crediti fiscali fittizi, formalmente giustificati da "canoni di locazione di immobili non abitativi e affitti d'azienda", per poi rivenderli a catena a una serie di società interposte. Un meccanismo studiato per rendere più complesso l'accertamento delle responsabilità e per permettere a diverse imprese, anche titolari di appalti pubblici, di compensare indebitamente debiti tributari con quei crediti "fantasma".
Tra i beni sottoposti a sequestro figura, appunto, una proprietà di lusso in Costa Smeralda, che secondo gli inquirenti sarebbe riconducibile al professionista al centro dell'indagine. Il sequestro ha riguardato anche quattro terreni e un box auto in provincia di Latina e Avellino, oltre a conti correnti e disponibilità finanziarie societarie e personali, per un valore complessivo superiore ai 5 milioni di euro. Gli accertamenti finanziari hanno inoltre fatto emergere come parte delle somme utilizzate per "simulare" l'acquisto dei crediti d'imposta sia stata dirottata verso società legate a prestanome con precedenti penali, riconducibili a contesti di criminalità organizzata dell'area casalese, e successivamente trasferita all'estero, anche verso paesi non cooperativi come la Cina. L'operazione, spiegano dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Piacenza, testimonia la stretta collaborazione con la Procura piacentina e la determinazione nel contrastare le frodi sui crediti d'imposta, "per tutelare le risorse pubbliche destinate a sostenere famiglie e imprese e garantire un'equa concorrenza sul mercato".
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