OLBIA. Anche se queste belle giornate di inizio autunno stanno ancora regalando momenti di relax sulle spiagge o immersi nel verde dei parchi, il freddo e l'influenza sono nascosti in agguato e aspettano solo il momento giusto per colpirci. A partire dalla fine di novembre in poi, infatti, ogni momento può essere quello in cui dovremmo preparare fazzoletti, termometri e tisane calde. E' in arrivo la prossima stagione influenzale che ci vedrà divisi in tre categorie di approccio al raffreddore. Ci sono i "razionali", gli "ansiosi" e i più "tranquilli". Ad affermarlo è l'Associazione nazionale farmaci di automedicazione che ha condotto una indagine su un campione di italiani tra i 18 e i 64 anni. "Razionali" sono considerati quasi quattro italiani su sette che per curare l'influenza si affidano principalmente ai farmaci da banco, ma anche ai vecchi rimedi della nonna, o cercano di riguardarsi di più restando in casa. E allora via libera al classico e intramontabile brodo caldo, al piumone e alle calze di lana. Per questa categoria, il medico e il farmacista sono i principali referenti per ottenere informazioni utili in caso di influenza.
Gli "ansiosi" invece rappresentano quasi il 17 per cento del campione, quasi uno su cinque. In prevalenza sono le donne tra i 35 e i 44 anni che pur di non fermarsi di fronte all'influenza, cercano soluzioni su internet o ricorrono addirittura alle cure estreme e invasive come gli antibiotici, senza però essersi consultate con il proprio medico curante. Quelli che, invece, non mettono in atto nessuna strategia e aspettano che il malessere passi da solo sono oltre 4 italiani su 10. I "tranquilli", soprattutto uomini tra i 45 e 54 anni, non fanno nulla per curare l'influenza, non hanno particolari preoccupazioni e si affidano al massimo al consiglio di parenti e amici. Gli esperti però raccomandano di recarsi dal medico comunque, per un consulto e perché questo può sempre prescrivere farmaci specifici per i soggetti considerati più a rischio. A ogni modo, per la stragrande maggioranza dei casi, i farmaci di automedicazione rappresentano il pilastro principale del trattamento delle sindromi influenzali e parainfluenzali.