OLBIA. La battaglia sulla riapertura del tribunale a Olbia entra nel vivo. Da una parte i passi in avanti compiuti con l'emendamento del deputato Gian Piero Scanu e le posizioni possibiliste del ministro della giustizia Annamaria Cancellieri, dall'altra le resistenze dell'amministrazione tempiese e dei comuni limitrofi. Un tira e molla tra territori che di fatto ha congelato, almeno per il momento, qualsiasi possibilità di riapertura. Il comitato civico per l'istituzione del tribunale a Olbia, non ci sta e durante una conferenza stampa indetta nella sezione distaccata dell'ex palazzo di giustizia olbiese si è denunciata una sorta di protezione speciale, a Roma, da parte di alti funzionari dello stato tempiesi.
"Tempio -ha dichiarato Ciriaco Pileri, presidente del comitato- gode di una protezione che va oltre la logica della riforma, della spending review e delle stesse intenzioni del parlamento. Un interesse di casta, esercitato da qualcuno che dimostra un attaccamento morboso alla causa tempiese". Le accuse sono pesanti, ma giustificherebbero l'inerzia nella decisione. Rimangono nel frattempo i disagi e i costi quadruplicati che ogni giorno gli avvocati e cittadini olbiesi devono affrontare per recarsi a Tempio.
Infatti, dopo la frana della strada provinciale di Monte Pino, per raggiungere il centro dell'Alta Gallura, bisogna ora percorrere cinquanta chilometri ad andare e altrettanti a tornare. "Malgrado si dica che tutto vada benissimo, che sia stato creato un polo giudiziario efficiente al servizio di tutta la comunità, dobbiamo constatare che così non è", ha dichiarato Pileri che ha poi aggiunto "Le file in cancelleria sono nell'ordine di tre ore, quattro ore e i rinvii dei procedimenti vanno oltre i due anni".
E' sicuramente un dato di fatto che Olbia produca la gran parte del carico di lavoro agli uffici giudiziari, come riconosciuto anche dal ministero e in seguito dal parlamento, ma rimangono le resistenze tempiesi che fanno optare per non decidere. "Non ci arrenderemo alla solita vicenda da italietta dove prevalgono gli interessi particolari invece di quelli generali", hanno dichiarato i componenti del comitato, annunciando un'assemblea degli iscritti all'ordine degli avvocati, nel corso della quale si sarà chiamati ad esprimere da che parte si sta. Non è mancato poi l'appello ai candidati in corsa per le regionali invitandoli ad esporsi sul tema esprimendo un'opinione al riguardo: "Un eventuale silenzio -ha dichiarato Pileri- verrà interpretato come l'accettazione di questo stato di cose".