OLBIA. La ditta perde l'appalto, fa ricorso e nell'attesa una decina di lavoratori, tra Olbia e Golfo Aranci, si ritrovano con l'incognita della perdita di lavoro. E' il triste epilogo di un destino che ha scaraventato, dopo venti anni di servizio presso le autorità portuali dei due centri galluresi, i dipendenti della Cosir nella rete della burocrazia. La società cagliaritana aveva in appalto i servizi di pulizia nei moli e nelle stazioni marittime, ma ha perso l'ultima gara d'appalto e ha fatto ricorso al Tar contro la società che se lo è aggiudicato, ritenendo che quest'ultima non avesse i requisiti necessari. Il tribunale amministrativo si pronuncerà entro la fine dell'anno e l'autorità non ha potuto assegnare alla nuova società i servizi. Il commissario, l'ammiraglio Nunzio Martello, ha deciso di ovviare al problema con un'assegnazione provvisoria, chiedendo alle cinque aziende che hanno partecipato al bando la manifestazione di interesse per questo lasso di tempo.
L'unica azienda che ha presentato la richiesta è stata proprio la Cosir alla quale dunque è stata affidata l'assegnazione provvisoria, anche se con una riduzione di orario e di giorni. Ciò ha creato non pochi malumori tra i lavoratori.
Masino Fresi, della Fit Cisl di Olbia Tempio, si sta interessando della questione e si sta muovendo affinché vengano garantiti i diritti dei dipendenti che per contratto non possano passare dai sei giorni lavorativi a tre, con una diminuzione del 50 percento dello stipendio. "Domani avremo un incontro con il commissario Martello -ha dichiarato Masino- e chiederemo precise garanzie per i lavoratori della Cosir che in alcuni casi si potrebbero ritrovare, dopo vent'anni, dall'oggi al domani senza lavoro".
Masino ha poi dichiarato di aver attivato i contatti con l'azienda di Cagliari per tentare di trovare una soluzione alternativa e per coprire, nel frattempo i tre giorni "mancanti" di lavoro. Il futuro di questi lavoratori e delle rispettive famiglie è dunque appeso alla sentenza del Tar di fine anno, ma nel frattempo è necessario l'impegno di tutte le istituzioni per evitare che ulteriori posti di lavoro vengano cancellati dal territorio.