OLBIA. Dopo un'entusiasmante striscia di undici risultati utili consecutivi, s'interrompe ad Albano Laziale l'imbattibilità dell'Olbia di Mignani. Che potesse succedere era pur da mettere in preventivo, perché, come ripete spesso il tecnico, "la vittoria non è mai scontata e in campo c'è sempre un avversario". Al "Pio XII" l'Albalonga vince dunque di misura riaprendo i giochi per la corsa ai playoff.
A decidere le sorti di una partita bloccata e poco predisposta all'estetica ci ha pensato una vecchia volpe, per giunta sarda, del calcio: al minuto 86 Andrea Pintori ha disegnato la traiettoria vincente su calcio di punizione risolvendo così la contesa. Tre punti ai laziali, un pugno di mosche per i bianchi, che tornano in Sardegna subendo il controsorpasso della Torres e vedendosi di nuovo alle calcagna l'Arzachena e la stessa Albalonga.
Eppure la partita aveva raccontato di un'Olbia per larghi tratti padrona del campo e di un'Albalonga attendista che si distendeva in avanti solo per colpire in contropiede. Tanto possesso palla, una manovra avvolgente e un grande Cossu non sono però bastati ai sardi per perforare la porta difesa da Leacche. Tanti i corner collezionati dai bianchi lungo tutto il match, a testimoniare di una pressione sull'avversario che non è mai mancata. A mancare, invece, è stato il guizzo vincente, il colpo estroso che potesse incidere positivamente sull'andamento della gara.
Resta l'amaro in bocca non solo per la consapevolezza di aver perso immeritamente, ma anche per il passo falso del Rieti sul campo dell'Ostiamare. A partita conclusa, però, non c'è più tempo per le recriminazioni. Bisogna rimboccarsi le maniche e continuare a credere in se stessi. Domenica al "Nespoli" arriva la Viterbese: quale migliore occasione per ripartire?
A decidere le sorti di una partita bloccata e poco predisposta all'estetica ci ha pensato una vecchia volpe, per giunta sarda, del calcio: al minuto 86 Andrea Pintori ha disegnato la traiettoria vincente su calcio di punizione risolvendo così la contesa. Tre punti ai laziali, un pugno di mosche per i bianchi, che tornano in Sardegna subendo il controsorpasso della Torres e vedendosi di nuovo alle calcagna l'Arzachena e la stessa Albalonga.
Eppure la partita aveva raccontato di un'Olbia per larghi tratti padrona del campo e di un'Albalonga attendista che si distendeva in avanti solo per colpire in contropiede. Tanto possesso palla, una manovra avvolgente e un grande Cossu non sono però bastati ai sardi per perforare la porta difesa da Leacche. Tanti i corner collezionati dai bianchi lungo tutto il match, a testimoniare di una pressione sull'avversario che non è mai mancata. A mancare, invece, è stato il guizzo vincente, il colpo estroso che potesse incidere positivamente sull'andamento della gara.
Resta l'amaro in bocca non solo per la consapevolezza di aver perso immeritamente, ma anche per il passo falso del Rieti sul campo dell'Ostiamare. A partita conclusa, però, non c'è più tempo per le recriminazioni. Bisogna rimboccarsi le maniche e continuare a credere in se stessi. Domenica al "Nespoli" arriva la Viterbese: quale migliore occasione per ripartire?
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