OLBIA. Si sono concluse in queste ore le verifiche e i controlli della Guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta "sindacopoli" che ha visto al centro i lavori di costruzione e progettazione di alcuni lotti della Olbia-Sassari. L'inchiesta è stata aperta dalla procura della repubblica di Oristano sotto il coordinamento del procuratore capo, Ezio Domenico Basso. Lavori mai eseguiti e finte consulenze sarebbero state le "tangenti" grazie alle quali il denaro passava dalle società di costruzione a faccendieri che, con l'intervento di alcuni personaggi di spicco della politica regionale, avrebbero pilotato le nomine dei commissari di gara compiacenti.
L'attività di controllo fiscale, giusto sbocco alla precedente e incisiva indagine di polizia giudiziaria, si è conclusa in questi giorni e ha riguardato 8 società con sede a Roma, Forlì e Cagliari che si sono aggiudicate - tramite metodi corruttivi scrive la Guardia Di Finanza- appalti per la costruzione della grande arteria stradale sarda, nonché 2 professionisti, entrambi protagonisti delle vicende criminose in quanto trait d'union tra la componente politica in grado di influenzare le assegnazioni delle opere e le imprese stesse.
Pur di dare una parvenza di verità alle fatture utilizzate per imbastire il collaudato meccanismo fraudolento, si sarebbe ricorsi ai più svariati stratagemmi. I casi più eclatanti riguarderebbero, secono la ricostruzione dei baschi verdi, di finte progettazioni di ferrovie a Doha (Qatar) e in Serbia oltre a false consulenze per opere di ingegneria per la realizzazione di un centro clinico anche questo in Serbia. Sono stati accertati anche casi di false progettazioni di opere pubbliche per il rifacimento di una parte delle linee ferroviarie nelle tratte Palermo – Messina e Macomer – Nuoro.
Altro caso eclatante riguarderebbe il pagamento delle "tangenti" per la realizzazione di un impianto per la produzione di energia rinnovabile nella piana di Ottana. In quest'ultimo caso, le bustarelle sarebbero state giustificate mediante l'emissione di false fatturazioni per lavori mai eseguiti in Trentino-Alto Adige relativi al rifacimento di una strada a Madonna di Campiglio.
"Le fatture false emesse per giustificare le prestazioni fasulle, quindi -spiegano dalla Gdf- oltre a essere il veicolo con cui venivano pagate le tangenti ai pubblici amministratori e politici, dal punto di vista tributario hanno consentito di rivestire il denaro con una lecita giustificazione "di facciata", nonché hanno contribuito anche a far pagare meno tasse perché, per chi le riceveva, non erano altro che costi sostenuti da poter registrare in contabilità: insomma, tutto formalmente ineccepibile. Nel caso di uno dei professionisti, invece, le contestazioni riguardano non solo il fatto che non ha presentato le obbligatorie dichiarazioni dei redditi, diventando di fatto un evasore totale, ma anche che i proventi incassati derivano dai reati di corruzione e turbativa degli appalti. La .legge, infatti, prevede che siano tassati anche i guadagni derivanti dalla commissione di reati"
Nel complesso, al termine delle attività, le Fiamme Gialle oristanesi hanno segnalato all'Agenzia delle Entrate redditi non dichiarati e costi indeducibili per totali € 4,6 milioni oltre a Iva per € 1,2 milioni circa, e hanno denunciato per reati fiscali 7 amministratori di società.
Si è in attesa delle decisioni assunte dalle Autorità Giudiziarie competenti circa le proposte di sequestri preventivi per equivalente avanzate per oltre € 1 milione, somma corrispondente al totale delle imposte evase.
L'attività di controllo fiscale, giusto sbocco alla precedente e incisiva indagine di polizia giudiziaria, si è conclusa in questi giorni e ha riguardato 8 società con sede a Roma, Forlì e Cagliari che si sono aggiudicate - tramite metodi corruttivi scrive la Guardia Di Finanza- appalti per la costruzione della grande arteria stradale sarda, nonché 2 professionisti, entrambi protagonisti delle vicende criminose in quanto trait d'union tra la componente politica in grado di influenzare le assegnazioni delle opere e le imprese stesse.
Pur di dare una parvenza di verità alle fatture utilizzate per imbastire il collaudato meccanismo fraudolento, si sarebbe ricorsi ai più svariati stratagemmi. I casi più eclatanti riguarderebbero, secono la ricostruzione dei baschi verdi, di finte progettazioni di ferrovie a Doha (Qatar) e in Serbia oltre a false consulenze per opere di ingegneria per la realizzazione di un centro clinico anche questo in Serbia. Sono stati accertati anche casi di false progettazioni di opere pubbliche per il rifacimento di una parte delle linee ferroviarie nelle tratte Palermo – Messina e Macomer – Nuoro.
Altro caso eclatante riguarderebbe il pagamento delle "tangenti" per la realizzazione di un impianto per la produzione di energia rinnovabile nella piana di Ottana. In quest'ultimo caso, le bustarelle sarebbero state giustificate mediante l'emissione di false fatturazioni per lavori mai eseguiti in Trentino-Alto Adige relativi al rifacimento di una strada a Madonna di Campiglio.
"Le fatture false emesse per giustificare le prestazioni fasulle, quindi -spiegano dalla Gdf- oltre a essere il veicolo con cui venivano pagate le tangenti ai pubblici amministratori e politici, dal punto di vista tributario hanno consentito di rivestire il denaro con una lecita giustificazione "di facciata", nonché hanno contribuito anche a far pagare meno tasse perché, per chi le riceveva, non erano altro che costi sostenuti da poter registrare in contabilità: insomma, tutto formalmente ineccepibile. Nel caso di uno dei professionisti, invece, le contestazioni riguardano non solo il fatto che non ha presentato le obbligatorie dichiarazioni dei redditi, diventando di fatto un evasore totale, ma anche che i proventi incassati derivano dai reati di corruzione e turbativa degli appalti. La .legge, infatti, prevede che siano tassati anche i guadagni derivanti dalla commissione di reati"
Nel complesso, al termine delle attività, le Fiamme Gialle oristanesi hanno segnalato all'Agenzia delle Entrate redditi non dichiarati e costi indeducibili per totali € 4,6 milioni oltre a Iva per € 1,2 milioni circa, e hanno denunciato per reati fiscali 7 amministratori di società.
Si è in attesa delle decisioni assunte dalle Autorità Giudiziarie competenti circa le proposte di sequestri preventivi per equivalente avanzate per oltre € 1 milione, somma corrispondente al totale delle imposte evase.
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