OLBIA. "Per una stagione del lavoro e dei diritti" è il titolo dell' assemblea unitaria del sindacato dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil svoltasi ieri, 28 aprile, a Sardara, con la partecipazione del segretario nazionale della Cisl pensionati, Emilio Didonè. Con questa iniziativa prosegue, anche in Sardegna, come nel resto d'Italia, la campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori che culminerà e con la convocazione di tre manifestazioni interregionali in programma a Bologna, il prossimo 6 maggio, a Milano, il 13 maggio e a Napoli, il 20 maggio. Anche la Sardegna sarà protagonista delle iniziative in calendario con una manifestazione dedicata alle problematiche del territorio: si svolgerà a Lula, il prossimo 20 maggio, e coinvolgerà i delegati di tutte le categorie di lavoratori e i pensionati iscritti alle tre organizzazioni sindacali.
L'assemblea unitaria
A Sardara sono state indicate le richieste che saranno al centro delle manifestazioni di maggio e che i sindacati porteranno avanti in modo unitario: dalla tutela dei redditi dall'inflazione alla riforma del fisco, dal potenziamento occupazionale alla garanzia di un diritto universale alla salute. I lavori coordinati da Rinaldo Mereu, segretario regionale della Uilp Uil, e aperti da Marco Grecu, segretario regionale SPI Cgil, si sono chiusi con l'intervento di Emilio Didonè, segretario nazionale FNP Cisl.
"La Sardegna – ha rimarcato Didonè – vanta il triste primato delle pensioni più basse d'Italia. Nell'Isola, come nel resto d'Italia, è necessario cambiare il sistema attraverso l'impegno di tutti: questo Governo continua ad assumere decisioni senza aver ascoltato il parere dei sindacati. I pensionati sardi hanno ancora voglia di cambiare il mondo".
La mobilitazione in Sardegna
Anche la Sardegna avrà una manifestazione dedicata alle problematiche del territorio: il prossimo 20 maggio, a Lula, si ritroveranno i delegati di tutte le categorie di lavoratori e i pensionati iscritti alle tre organizzazioni sindacali. La mobilitazione intende sostenere le richieste unitarie avanzate da CGIL, CISL e UIL e dalle categorie nei confronti del Governo e del sistema delle imprese al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali, e concreti risultati in materia di: • Tutela dei redditi dall'inflazione ed aumento del valore reale delle pensioni e dei salari, rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati; • Riforma del fisco, con una forte riduzione del carico su lavoro e pensioni, maggiore tassazione degli extraprofitti e delle rendite finanziarie; • Potenziamento occupazionale e incremento dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico per garantire il diritto universale alla salute e al sistema di istruzione e formazione, maggiore sostegno alla non autosufficienza; • Un mercato del lavoro inclusivo per dire no alla precarietà, orientato e garantito da investimenti, da un sistema di formazione permanente, da politiche attive, e da ammortizzatori sociali funzionali alla transizione; • Basta morti e infortuni sul lavoro, contrasto alle malattie professionali. Occorre ridare valore al lavoro, eliminare i subappalti a cascata e incontrollati, e portare avanti una lotta senza quartiere alle mafie e al caporalato; •Riforma del sistema previdenziale; • Politiche industriali e d'investimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare una transizione ambientale sostenibile, sociale e digitale, realizzando un nuovo modello di sviluppo con particolare attenzione al Mezzogiorno e puntando alla piena occupazione.
L'assemblea unitaria
A Sardara sono state indicate le richieste che saranno al centro delle manifestazioni di maggio e che i sindacati porteranno avanti in modo unitario: dalla tutela dei redditi dall'inflazione alla riforma del fisco, dal potenziamento occupazionale alla garanzia di un diritto universale alla salute. I lavori coordinati da Rinaldo Mereu, segretario regionale della Uilp Uil, e aperti da Marco Grecu, segretario regionale SPI Cgil, si sono chiusi con l'intervento di Emilio Didonè, segretario nazionale FNP Cisl.
"La Sardegna – ha rimarcato Didonè – vanta il triste primato delle pensioni più basse d'Italia. Nell'Isola, come nel resto d'Italia, è necessario cambiare il sistema attraverso l'impegno di tutti: questo Governo continua ad assumere decisioni senza aver ascoltato il parere dei sindacati. I pensionati sardi hanno ancora voglia di cambiare il mondo".
La mobilitazione in Sardegna
Anche la Sardegna avrà una manifestazione dedicata alle problematiche del territorio: il prossimo 20 maggio, a Lula, si ritroveranno i delegati di tutte le categorie di lavoratori e i pensionati iscritti alle tre organizzazioni sindacali. La mobilitazione intende sostenere le richieste unitarie avanzate da CGIL, CISL e UIL e dalle categorie nei confronti del Governo e del sistema delle imprese al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali, e concreti risultati in materia di: • Tutela dei redditi dall'inflazione ed aumento del valore reale delle pensioni e dei salari, rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati; • Riforma del fisco, con una forte riduzione del carico su lavoro e pensioni, maggiore tassazione degli extraprofitti e delle rendite finanziarie; • Potenziamento occupazionale e incremento dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico per garantire il diritto universale alla salute e al sistema di istruzione e formazione, maggiore sostegno alla non autosufficienza; • Un mercato del lavoro inclusivo per dire no alla precarietà, orientato e garantito da investimenti, da un sistema di formazione permanente, da politiche attive, e da ammortizzatori sociali funzionali alla transizione; • Basta morti e infortuni sul lavoro, contrasto alle malattie professionali. Occorre ridare valore al lavoro, eliminare i subappalti a cascata e incontrollati, e portare avanti una lotta senza quartiere alle mafie e al caporalato; •Riforma del sistema previdenziale; • Politiche industriali e d'investimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare una transizione ambientale sostenibile, sociale e digitale, realizzando un nuovo modello di sviluppo con particolare attenzione al Mezzogiorno e puntando alla piena occupazione.
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