OLBIA. Già passeggiare sul far della sera in questi luoghi è un'esperienza mistica. Avvolti dalla storia, catapultati nel passato tra i resti di una civiltà antica. Tra mare e natura selvaggia lungo un percorso illuminato da luci soffuse e soprattutto dalla luna piena. Tra luci e ombre, fino a raggiungere l'anfiteatro naturale con il palco allestito per il Dromos Festival giunto alla sua ventiseiesima edizione. Ad esibirsi la straordinaria pianista giapponese Hiromi con una band d'eccezione composta da Adam O'Farrill alla tromba, Hadrien Feraud al basso e Gene Coye alla batteria. Sbarcata da un altro pianeta a Tharros con la sua astronave a coda Hiromi ha accompagnato il pubblico nel mondo del suo ultimo lavoro "Sonicwonderland". Un concentrato di energia, potenza, groove, lirismo allo stato puro in un caleidoscopio di jazz, classica, composizione e improvvisazione. Molti tra coloro che hanno visto in tv lo show di apertura delle Olimpiadi di Tokyo nel 2021 saranno stati sicuramente colpiti dalla sua performance. Non può passare inosservato come una donna minuta e apparentemente delicata come lei, possa sprigionare così tanta energia. Anche il New York Times lo sottolineò, allora, descrivendo il suo modo di suonare, vista anche l'occasione, "atletico, in senso olimpico: brutalmente efficiente, singolarmente concentrato, imperioso nella sua fisicità". Tuttavia Hiromi non è un'atleta del pianoforte. Le sue straordinarie capacità tecniche sono il risultato di uno studio intenso e di una passione profonda per lo strumento, che lei stessa ha definito più volte "il mio migliore amico". Pochi musicisti riescono a controllare le dinamiche con la stessa maestria di Hiromi, capace di essere al contempo tigre e farfalla, e pochissimi sono riusciti a creare uno stile personale così smagliante. Sempre il New York Times, a questo proposito, ha scritto: "Le influenze dello swing, del groove e del ragtime sono contagiose nelle performance di Hiromi, mentre balla tra le linee del pop-jazz e del blues. Le tradizioni musicali le servono come punto di partenza per attraversare la stratosfera". Artista eclettica, ai giornalisti che spesso le chiedono quale sia il genere che suona, Hiromi risponde che per lei ci sono solo due generi: "quello che muove il mio cuore e quello che non lo fa. Io suono solo la musica che muove il mio cuore". Wanted, Sonic Wonderland, Up, Go Go, Polaris, Trail and Error fondendo il suono del piano acustico con l'elettrico delle tastiere in un amalgama perfetta con la tromba dello straordinario Adam O'Farrill e il motore ritmico di Hadrien Feraud al basso e Gene Coye alla batteria. Due ore di concerto tutto d'un fiato fino ai bis e una straordinaria interpretazione di Blackbird in piano solo. Pubblico conquistato e in piedi per un lungo applauso, Hiromi al centro con la sua band. Grandiosa e certamente stella indiscussa di questo Festival che dopo Brad Mehldau e Hiromi ha ancora tante frecce nella faretra da scoccare: Fiorella Mannoia questa sera dopo la prima di ieri, Bill Laurence, Jan Grabarek, Goran Bregovic, Francesco De Gregori e tanti altri che potrete scoprire nel programma completo del festival al seguente link.
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