OLBIA. Tra gli eventi di questa 23esima edizione, che vede come capofila l'Associazione Giovani Portorotondo presieduta dall'avvocato Sergio Deiana e che rientra all'interno del calendario generale varato dal Consorzio di Portorotondo presieduto da Leonardo Salvemini e diretto da Paolo Manca, quello di venerdì 16 agosto allo Yacht Club con inizio alle ore 20, realizzato grazie al sostegno del Comune di Olbia, della Fondazione di Sardegna ed inserito nel programma di promozione del nord Sardegna Salude & Trigu della Camera di Commercio di Sassari, sarà di grande interesse per la caratura dell'ospite e per l'importanza delle tematiche trattate nell'opera. Dopo il successo ottenuto dal Vice Premier Matteo Salvini e dalla portorotondina storica Sara Doris, prosegue il format "Incontro con l'autore" curato da Marcello Mansouri, Andrea Lazzarato di Klyo Lab e Cristel Isabel Marcon con protagonista il Magistrato della Procura di Caltanissetta Gaetano Bono, oggi tra le toghe di punta dell'Associazione Nazionale Magistrati, dallo scorso anno in tour con questo suo ultimo saggio edito da Le Lettere e tra i libri della materia più venduti dello scorso anno. Nato ad Avola nel 1983, in magistratura dal 2013, è stato Sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Crotone dal 2015 al 2018 e poi presso quella di Siracusa fino al 2022.
Attualmente è il più giovane Sostituto procuratore generale in servizio, svolgendo dal dicembre 2022 funzioni requirenti di secondo grado presso la Procura Generale della Repubblica di Caltanissetta dove, tra le altre cose, segue processi in materia di criminalità organizzata di stampo mafioso a carico di appartenenti a Cosa Nostra dei territori di Caltanissetta, Gela ed Enna.
Già componente della giunta ANM di Catania, sin dal 2015 si è distinto per avere preso pubblicamente posizione contro le degenerazioni del correntismo e del carrierismo nella magistratura.
Il mese scorso è stato ospite al Museo archeologico di Olbia dell'importante convegno nazionale organizzato dal Tribunale di Tempio e moderato dal Procuratore Capo Gregorio Capasso.
Intervistato dall'Avvocato Sergio Deiana, Gaetano Bono, a Porto Rotondo in veste di scrittore, passione che nutre da sempre, parlerà di "Meglio separate. Un'inedita prospettiva sulla separazione delle carriere in magistratura", volume che, appena uscito, lo scorso anno, aveva fatto registrare numeri importanti nelle librerie di tutto il Paese.
Oggi i tempi sembrano maturi per arrivare a quella separazione delle carriere di cui si discute da almeno trent'anni, alla quale i magistrati sono da sempre unanimemente contrari, quantomeno nel pubblico dibattito.
Ma è proprio un magistrato che - analizzando il tema senza pregiudizi, disvelando dall'interno i meccanismi di funzionamento degli uffici giudiziari e avanzando proposte originali - cerca di superare ogni dogmatismo e di far comprendere quale sia la vera posta in gioco che sta dietro le diverse tesi favorevoli e contrarie alla separazione delle carriere.
Meglio separate come cartina di tornasole da utilizzare per valutare se le riforme, presenti e future, siano rispettose dei fondamenti della nostra democrazia oppure se rechino insidie che potrebbero aprire la strada a derive illiberali o autoritarie.
Risulterà chiaro che la separazione delle carriere potrà avere molteplici effetti positivi - tra cui un miglioramento nella specializzazione di giudici e pubblici ministeri e una maggiore coerenza con l'idea di processo accusatorio - a condizione che essa venga inserita in un più ampio contesto di riforma e modernizzazione del sistema giudiziario e che vengano salvaguardate le attuali garanzie costituzionali della magistratura, nonché l'indipendenza del PM dal potere politico e la sua cultura della giurisdizione. La prefazione è di Alessio Lo Giudice, professore ordinario di filosofia del diritto presso l'Università di Messina. L'ingresso è libero e gratuito fino ad esaurimento posti.
Attualmente è il più giovane Sostituto procuratore generale in servizio, svolgendo dal dicembre 2022 funzioni requirenti di secondo grado presso la Procura Generale della Repubblica di Caltanissetta dove, tra le altre cose, segue processi in materia di criminalità organizzata di stampo mafioso a carico di appartenenti a Cosa Nostra dei territori di Caltanissetta, Gela ed Enna.
Già componente della giunta ANM di Catania, sin dal 2015 si è distinto per avere preso pubblicamente posizione contro le degenerazioni del correntismo e del carrierismo nella magistratura.
Il mese scorso è stato ospite al Museo archeologico di Olbia dell'importante convegno nazionale organizzato dal Tribunale di Tempio e moderato dal Procuratore Capo Gregorio Capasso.
Intervistato dall'Avvocato Sergio Deiana, Gaetano Bono, a Porto Rotondo in veste di scrittore, passione che nutre da sempre, parlerà di "Meglio separate. Un'inedita prospettiva sulla separazione delle carriere in magistratura", volume che, appena uscito, lo scorso anno, aveva fatto registrare numeri importanti nelle librerie di tutto il Paese.
Oggi i tempi sembrano maturi per arrivare a quella separazione delle carriere di cui si discute da almeno trent'anni, alla quale i magistrati sono da sempre unanimemente contrari, quantomeno nel pubblico dibattito.
Ma è proprio un magistrato che - analizzando il tema senza pregiudizi, disvelando dall'interno i meccanismi di funzionamento degli uffici giudiziari e avanzando proposte originali - cerca di superare ogni dogmatismo e di far comprendere quale sia la vera posta in gioco che sta dietro le diverse tesi favorevoli e contrarie alla separazione delle carriere.
Meglio separate come cartina di tornasole da utilizzare per valutare se le riforme, presenti e future, siano rispettose dei fondamenti della nostra democrazia oppure se rechino insidie che potrebbero aprire la strada a derive illiberali o autoritarie.
Risulterà chiaro che la separazione delle carriere potrà avere molteplici effetti positivi - tra cui un miglioramento nella specializzazione di giudici e pubblici ministeri e una maggiore coerenza con l'idea di processo accusatorio - a condizione che essa venga inserita in un più ampio contesto di riforma e modernizzazione del sistema giudiziario e che vengano salvaguardate le attuali garanzie costituzionali della magistratura, nonché l'indipendenza del PM dal potere politico e la sua cultura della giurisdizione. La prefazione è di Alessio Lo Giudice, professore ordinario di filosofia del diritto presso l'Università di Messina. L'ingresso è libero e gratuito fino ad esaurimento posti.
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