Malaria fatale per Carlo Iervolino: non ce l'ha fatta l'imprenditore olbiese

OLBIA. Un’intera comunità è sotto shock a Olbia per la tragica scomparsa di Carlo Iervolino, imprenditore di 41 anni e figura molto nota nella città gallurese. Carlo, figlio dell’imprenditore ed editore Gianni Iervolino, deceduto nel 2021, si è spento all’ospedale Giovanni Paolo II dopo aver contratto la malaria, probabilmente durante un recente viaggio a Zanzibar. Iervolino era stato ricoverato mercoledì 20 novembre presso il pronto soccorso dell’ospedale olbiese, lamentando una febbre altissima. Gli accertamenti clinici avevano immediatamente portato i medici a sospettare la malaria, una diagnosi che ha innescato la rapida attivazione della profilassi sanitaria per contenere il contagio. Le sue condizioni, però, erano apparse da subito estremamente gravi. 

Nonostante le cure intensive, Carlo non ha mai risposto positivamente alle terapie, rimanendo in coma farmacologico e in prognosi riservata. Nel primo pomeriggio di venerdì 23 novembre, i medici del reparto di Rianimazione hanno avviato l’accertamento di morte cerebrale, una procedura che si chiude dopo sei ore e che purtroppo ha confermato l’irreversibilità del quadro clinico. Carlo Iervolino era noto in città per il suo ruolo nella gestione delle aziende di famiglia, ereditate dal padre Gianni, imprenditore e figura di spicco a Olbia fino alla sua scomparsa nel 2021. 

 La malaria, sebbene rara in Italia, continua a rappresentare una minaccia per chi viaggia in paesi tropicali. La malattia, trasmessa attraverso la puntura di zanzare infette, può manifestarsi con febbre alta, brividi e altri sintomi influenzali, ma può rapidamente evolversi in una forma grave se non diagnosticata e trattata tempestivamente.
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