OLBIA. Ulassai, piccolo gioiello incastonato tra le montagne dell'Ogliastra, si afferma sempre più come un laboratorio d'arte a cielo aperto. Grazie al progetto "Ulàssai: dove la natura incontra l'arte", il paese di Maia Lai sta vivendo una nuova stagione di rinascita culturale, unendo la forza della sua tradizione con un'energia creativa che guarda al futuro. Finanziato attraverso il PNRR – Misura "Attrattività dei borghi", questo ambizioso programma intende trasformare Ulassai in un punto di riferimento per l'arte contemporanea, valorizzando la straordinaria eredità di Maria Lai, la celebre artista tessile sarda che ha reso il territorio parte integrante della sua opera. Elemento centrale di questa trasformazione è il CAMUC – Casa Museo Cannas, un edificio storico del paese che, dopo un attento recupero, diventerà un luogo di sperimentazione artistica, con mostre, eventi e laboratori. Il CAMUC affiancherà La Stazione dell'Arte, museo dedicato a Maria Lai, creando un circuito culturale capace di attrarre artisti, studiosi e visitatori da ogni parte del mondo. Oltre alla valorizzazione del patrimonio artistico, il progetto prevede interventi che spaziano dalla riqualificazione degli spazi pubblici al sostegno dell'imprenditorialità locale, fino alla creazione di servizi per il turismo sostenibile e gli sport all'aria aperta. Un modello di sviluppo in cui arte, natura e comunità si intrecciano in un equilibrio armonioso. Il 2025 sarà un anno ricco di appuntamenti per gli amanti dell'arte. Il CAMUC ospiterà una serie di esposizioni curate da Marco Peri, con artisti di rilievo internazionale. Tra le principali mostre in programma:
• "Geometrie del caso" (8 marzo – 6 aprile): personale di Carolina Melis, artista che esplora la relazione tra struttura e ritmo attraverso un linguaggio visivo che unisce design e animazione.
• "Il fascino della sorpresa" (12 aprile – 29 giugno): un inedito dialogo tra le opere di Maria Lai e Joan Miró, con capolavori provenienti da collezioni private della Catalogna e delle Baleari.
• "La vista non è ancora sguardo" (5 luglio – 29 novembre): una riflessione sulla percezione visiva che metterà a confronto le opere di Maria Lai con la collezione d'arte dell'Associazione Genesi. A questi eventi si aggiungerà in primavera "Connessioni", un incontro dedicato all'arte contemporanea in Sardegna, che porterà a Ulassai accademici, artisti e operatori culturali per un confronto sul futuro della scena artistica isolana.
Ulassai si conferma un esempio virtuoso di come la cultura possa diventare il motore della rinascita di un territorio. Attraverso il progetto "Dove la natura incontra l'arte", il paese non solo omaggia la visione di Maria Lai, ma costruisce un nuovo modello di sviluppo basato sulla creatività, la partecipazione e la valorizzazione del paesaggio. Un invito a scoprire un luogo in cui il passato e il presente si intrecciano in un dialogo continuo, dove ogni angolo racconta una storia e ogni opera diventa parte di un racconto collettivo in continua evoluzione.
• "Geometrie del caso" (8 marzo – 6 aprile): personale di Carolina Melis, artista che esplora la relazione tra struttura e ritmo attraverso un linguaggio visivo che unisce design e animazione.
• "Il fascino della sorpresa" (12 aprile – 29 giugno): un inedito dialogo tra le opere di Maria Lai e Joan Miró, con capolavori provenienti da collezioni private della Catalogna e delle Baleari.
• "La vista non è ancora sguardo" (5 luglio – 29 novembre): una riflessione sulla percezione visiva che metterà a confronto le opere di Maria Lai con la collezione d'arte dell'Associazione Genesi. A questi eventi si aggiungerà in primavera "Connessioni", un incontro dedicato all'arte contemporanea in Sardegna, che porterà a Ulassai accademici, artisti e operatori culturali per un confronto sul futuro della scena artistica isolana.
Ulassai si conferma un esempio virtuoso di come la cultura possa diventare il motore della rinascita di un territorio. Attraverso il progetto "Dove la natura incontra l'arte", il paese non solo omaggia la visione di Maria Lai, ma costruisce un nuovo modello di sviluppo basato sulla creatività, la partecipazione e la valorizzazione del paesaggio. Un invito a scoprire un luogo in cui il passato e il presente si intrecciano in un dialogo continuo, dove ogni angolo racconta una storia e ogni opera diventa parte di un racconto collettivo in continua evoluzione.
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