
Roma, 12 mar. (Adnkronos) - “Si chiede di sapere quali iniziative il Governo intenda prendere per calmierare il costo dei carburanti, arrivato al massimo storico e che colpisce quindi in particolare le fasce più deboli, oltre ad avere gravi conseguenze economiche su tutta la filiera della distribuzione dei prodotti e sugli autotrasportatori. Se il Governo non ritenga opportuno sterilizzare gli introiti aggiuntivi che arrivano dall'aumento dell'Iva, derivati dall'aumentare dei costi dei carburanti. Se il Governo, in linea con il principio enunciato dal presidente Draghi in merito alla revisione del Catasto, ovvero che non ha senso pagare in base a valori vecchi di decine di anni, non ritenga doveroso eliminare le accise dovute a emergenze ormai ampiamente superate come ad esempio la Guerra in Etiopia del '35 o il disastro del Vajont del '63”. Lo chiede il deputato di Italia viva, Michele Anzaldi, in un’interrogazione al ministro dell’Economia, Daniele Franco, presentata alla Camera e pubblicata sulla sua pagina Facebook. “Il prezzo dei carburanti in queste settimane –scrive Anzaldi nelle premesse dell’interrogazione– ha raggiunto il suo record storico, superando i 2 euro al litro sia per la benzina che per il gasolio. Come informa un articolo del 'Sole 24 Ore' dell'11 marzo 2022, le tasse incidono per il 55% sul prezzo della benzina e per il 51% sul prezzo del gasolio. Tra le accise che ancora oggi pesano sul costo dei carburanti ci sono quelle introdotte nel 1935 per la guerra d'Etiopia, nel 1963 per il disastro del Vajont, nel 1980 per il terremoto in Irpinia. Sui carburanti pesa l'Iva al 22%, che come imposta percentuale aumenta al crescere del costo in valori assoluti dei carburanti, moltiplicando gli introiti per lo Stato".
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