Roma, 1 mar. (Adnkronos) - Il bipolarismo vive ma il suo sogno è quello di un Pdl 3.0. Lo dice in un'intervista al Corriere della Sera il leader dell'alleanza Noi moderati, Maurizio Lupi. Quello che le recenti prove elettorali hanno dimostrato -Politiche, Regionali ma anche le recenti primarie del Pd - è che "o si hanno proposto identitarie chiare rivolte cittadini le cui istanze si vogliono rappresentare, o si fallisce". "Il bipolarismo non è affatto morto resta necessario schierarsi da una parte dall'altra - osserva Lupi - ma non significa che chi si sente di centro non abbia un compito: ha quello appunto di essere a sua volta identitario e rappresentante di specifici valori. Ma non è con formule geometriche che si occupa questo spazio". Il Centro "ha ancora a bisogno come il pane di una sua proposta sussidiaria concreta in cui riconoscersi e su cui poi aggregare personale politico". Dunque, "servirebbe davvero un Pdl 3.0, un grande partito che possa unire, come fece Berlusconi con la sua discesa in campo, tante e tradizioni esistenti, socialista, popolare, riformista liberale, ma dando un'identità precisa soprattutto con un linguaggio nuovo adatto alla società che evolve. Un partito che rappresenti istanze reali, in collegamento con i conservatori". Serve un Berlusconi? "Non c'è un Superman o un Mandrake in giro. Bisogna superare i personalismi e rimetterci in gioco. Mai come oggi cittadini rimasti senza punti di riferimento hanno bisogno di una casa", la risposta di Lupi.