Pd, crollo del 50% dei tesseramenti
A Olbia continua lo scontro nel partito

di Davide Mosca


OLBIA. Sul territorio nazionale il partito democratico perde tesserati per strada. Secondo gli ultimi rilevamenti sui rinnovi, rispetto al 2012, ci sarebbe stato un crollo del 50 per cento, da 500mila a 250mila. A pesare, secondo gli esperti sarebbe il governo delle larghe intese con il Pdl e la mancata fermezza riguardo al voto sulla decadenza di Berlusconi. Per la segreteria nazionale del partito, si tratta solo di un problema legato ad una partenza ritardata nei rinnovi. Gap che verrà recuperato, secondo i dirigenti, in autunno con lo svolgimento del congresso. Non sta andando di certo meglio in Sardegna dove il rinnovo delle tessere è pari al 40 per cento del totale del 2012. Mentre a livello nazionale si combatte per riconquistare la fiducia degli elettori del centro sinistra, a Olbia continua lo scontro e il botta e risposta tra le due anime del Pd cittadino. 


Questa volta, attraverso un comunicato stampa, il presidente della commissione di garanzia provinciale gallurese, Giovanni Maria Alba, ha rispedito al mittente le critiche arrivate da quattro consiglieri comunali del Pd sulla mancata terzietà nella decisione sul ricorso presentato per l'annullamento del congresso cittadino. "Il sottoscritto rivendica l'assoluta terzietà e serietà del lavoro svolto da parte di tutti i componenti dell'organo di cui mi onoro di presiedere.

Quanto deliberato è stato un confronto democratico in piena liberta di coscienza, senza la sudditanza politica di nessuno e nel pieno rispetto delle diverse posizioni emerse nelle riunioni succedutesi. Concludo, affermando che sono profondamente convinto che la politica deve assolvere la sua funzione senza essere subalterna ad alcuno" ha dichiarato Alba. 


Nel frattempo, Liliana Pascucci, Luigi Damigella, Gianni Ricciu e Antonio Loriga, incassato il colpo del mancato annullamento del congresso da parte della commissione provinciale, hanno fatto ricorso a quella regionale. 


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