Abbanoa chiude condotta a 20 famiglie
"Ma come possiamo vivere così?"

di Antonella Brianda


OLBIA. Da ieri un'autocisterna della Protezione Civile di Olbia porta l'acqua nelle palazzine di via Bellini dove Abbanoa ha chiuso le tubature della condotta idrica alle venti famiglie che vivono nelle abitazioni popolari. "Cento litri di acqua a famiglia al giorno, cosa crede che siano? Assolutamente niente, soprattutto se in casa si hanno dei bambini. Non possiamo lavarci i panni, non passiamo lavare noi stessi", ci dice rammaricato un anziano inquilino del palazzo. Da quando l'ente che gestisce le condotte ha chiuso la tubatura centrale che portava l'acqua negli edifici, la situazione di queste persone è precipitata. "Non pensavamo che Abbanoa arrivasse a tanto, non ha chiuso i contatori, ha fatto un buco nell'asfalto e ha proprio chiuso la condotta e noi ora siamo in questo stato", continua l'uomo. Una soluzione provvisoria il Comune l'ha trovata portando l'acqua con le autocisterne, ma qualcosa dev'essere fatto per riportare la situazione alla normalità. 


Il problema che ci spiegano gli abitanti delle case popolari del quartiere Sant'Antonio è che "il contatore di questo edificio è unico per tutti gli appartamenti e quando la bolletta arriva va divisa tra tutti gli inquilini. Ma come la si può dividere? Sulla base di quali consumi, se nessuno sa con certezza quanta acqua ha consumato e di conseguenza a quanto ammonta la sua quota?". Ecco che alcuni hanno pagato la propria parte della bolletta, altri si sono rifiutati per svariati motivi e il debito con Abbanoa è cresciuto a dismisura, tanto da far arrivare l'Ente a compiere un gesto forte ed estremo, decidendo, è proprio il caso di dirlo, di dare un taglio netto. 

 

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