OLBIA. E' stato presentato questa mattina a Cagliari il VII rapporto sul settore delle costruzioni in Sardegna elaborato dal centro studi dell'Ance Regionale (Associazione nazionale costruttori edili). Secondo quanto riportato il settore edilizia rimane cruciale e strategico per l'Isola nonostante il comparto dal 2008 abbia pero per strada 23.500 posti di lavoro. Le persone impiegate nel settore valgono l'8,4% del totale dei lavoratori sardi e il 45,5% degli addetti all'industria. E c'è da segnalare anche un trend positivo nel 2014 con aumento di occupazione del 9,6% rispetto al 2013, quantificate nel complesso a 4.100 unità. Cauto ottimismo da parte del presidente dell'Ance Sradegna, Maurizio De Pascale: "Non sappiamo ancora se in Sardegna si può parlare di timidi segnali di ripresa o di una frenata della caduta, i dati mostrano l'inizio di un'inversione di tendenza, ma non c'è più ossigeno per le aziende: il pessimismo sembra aver prevalso sulla speranza. Il ciclo di vita di buona parte degli immobili in Sardegna e in Italia è giunto alla fine. Quelli della fine degli anni Cinquanta sono costruiti con materiali vecchi. Basti pensare a quanto accaduto al palazzo di viale Trieste a Cagliari. In città nella zona del tribunale e nel quartiere Fonsarda potrebbero presentarsi problemi simili: ciò significa che serve demolire e ricostruire. Noi chiediamo che si consenta di ricostruire e ristrutturare".