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Grande successo per il Festival Internazionale Isole che Parlano

OLBIA. Come oramai da tradizione, il Saluto al mare ospitato domenica sera nella spiaggia di Palau Vecchio - e quest'anno accompagnato dalle calde sonorità dell'oud della musicista iraniana Yasamin Shah-Hosseini - ha chiuso la XXIII edizione del Festival Internazionale Isole che Parlano: sette giorni di laboratori, incontri, mostre e concerti capaci di unire l'originalità della proposta culturale alla valorizzazione delle risorse locali, accompagnando il pubblico alla scoperta di Palau e del suo territorio.
 
Isole che parlano di musica - da sempre fortemente caratterizzata da un connubio tra le avanguardie artistiche internazionali e la musica tradizionale - ha ospitato quest'anno diversi artisti di numerose nazionalità che si sono esibiti tra fari, calette, fortezze e rocce granitiche, tombe dei giganti e chiesette campestri, in un articolato incontro di culture che ha portato il pubblico alla scoperta di una proposta musicale unica in Sardegna. I concerti hanno visto protagonisti il duo Balladeste (India/Regno Unito), al tramonto alla Fortezza militare di Monte Altura, l'elettronica di Josin (Germania) - in una performance carica di pathos a Porto Faro - Yasamin Shah-Hosseini (Iran) a Cala Martinella in duo con Preetha Narayanan (India), Ma Rouf (Kurdistan/Finlandia) alla Tomba dei Giganti e nella spiaggia di Palau Vecchio, uno scenario suggestivo dove natura e suono trovano un perfetto equilibrio, e infine, il Tenore Murales di Orgosolo (Sardegna) e il Trio Evridika (Bulgaria) con la processione alla Roccia dell'Orso, intitolata a Pietro Sassu, Mario Cervo e Antonio Are, al quale è stata dedicata quest'anno l'intera manifestazione.
 
Grazie alle collaborazioni instaurate in questi anni con altre importanti realtà culturali, quest'anno il Festival è stato inaugurato da tre anteprime. Il 19 agosto a Orani, al Museo Nivola, con un appuntamento di Isole che Parlano ai bambini. Il 31 agosto alla Chiesa di Santa Maria della Neve di Arzachena, in collaborazione con l'Arzachena Summer Festival, e il giorno successivo, 1 settembre, a San Sperate al Museo del Crudo, in collaborazione con San Sperarte paesemuseo, con lo spettacolo del trio L'Étrangleuse (Francia).
 
La serata del 5 settembre ha, invece, visto la grande fotografia di reportage al centro dell'attenzione con l'inaugurazione al Centro di Documentazione del Territorio della mostra di Fausto Giaccone "Sardegna e altri continenti (1966/1977)" e, a conclusione della serata, con l'incontro con lo stesso Giaccone. L'esposizione rimarrà aperta fino al 30 settembre e sarà visitabile dal martedì alla domenica con i seguenti orari 10:00-12:00 e 17:00-20:00 e, a partire dal 16 settembre prenderanno il via le visite guidate per le scuole "Il suono dell'immagine" a cura di Nanni Angeli.
 
Un grazie va, infine, anche a tutti i partner e sponsor pubblici e privati che ogni anno rendono possibile Isole che Parlano, così come ai volontari dello staff del Festival che ha coinvolto anche numerosi giovani del territorio.
 
Bilancio positivo per il Festival organizzato dall'Associazione Sarditudine, come sottolineato dalle parole di Paolo Angeli, direttore, insieme a Nanni Angeli, della manifestazione: "È la conferma che Isole che Parlano è, a livello nazionale, una realtà unica capace di coniugare diverse arti, fotografia, laboratori e musica, di mettere in connessione i linguaggi con le meraviglie del nostro territorio, ma anche, e soprattutto, di stimolare un cambio generazionale e, quindi, di collocarsi al passo, più che con il presente con il futuro. La maggioranza degli artisti sono ragazzi nati negli anni '80 e '90 e in qualche modo intercettano le esigenze di questo momento storico. Parlando di futuro, possiamo aspettarci una XXIV edizione ancora più sorprendente".
 
Appuntamento, quindi, con la XXIV edizione del Festival che si terrà dal 7 al 13 di settembre 2020.

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