
(AdnKronos) - "Doabbiamo ancora capire di cosa si tratta. Ad ogni modo il tennis, il calcio e il basket sono gli sport più diffusi al mondo, i più seguiti e nei quali ci sono interessi che niente hanno a che fare con le altre varie attività sportive in Italia e nel mondo. E' normale che questo tipo di interessi, anche illeciti, ruotino intorno a questi grandi sport, dopodiché bisogna che questi sport abbiano al loro interno gli anticorpi necessari perché succeda come a Djokovic. Certo è che se li avesse denunciati avrebbe fatto qualcosa in più...", sottolinea Binaghi, riferendosi alle dichiarazioni del numero uno del mondo che ha spiegato di essere stato avvicinato nel 2007 per "sistemare" una partita a San Pietroburgo.Il grande flusso di scommesse con l'introduzione del 'live' potrebbe aver amplificato questi fenomeni. "Se non ci fosse stato il 'live' forse non ci sarebbero state queste cose, ma come si fa a pensare che il 'live' e questa valanga di scommesse potessero avvenire in tutti gli sport e non nel tennis... Sarebbe come sostenere quello che l'Atp sosteneva 15 anni fa: che in tutti gli sport del mondo si trovava gente dopata, mentre il tennis, dove loro controllavano i giocatori, era un mondo adamantino nel quale nessuno si dopava", sottolinea il numero uno del tennis italiano.
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