Roma, 15 apr. (AdnKronos) - "I dati sul calo dei prezzi al consumo dei prodotti alimentari che, in un anno, hanno ceduto lo 0,3%, con i prodotti “freschi” a guidare le decrescita, si devono moltiplicare se si guarda a monte della filiera. Nello stesso intervallo temporale, cioè a marzo, il processo di deflazione dei vegetali freschi (-10,6%) certificato dall’Istat, aumenta notevolmente se si guarda alla fase agricola". Così l’Ufficio Studi della Cia-Agricoltori italiani sulla situazione dei prezzi agricoli. La flessione al consumo del 10,6% infatti, spiega la Cia, "si deve moltiplicare per tre se si considerano i prezzi all’origine dei pomodori; per cinque nel caso delle zucchine e per più di sei nelle melanzane. Per ogni euro in meno del carrello della spesa ortofrutticola, i produttori di arance ne hanno persi oltre quattro, senza trascurare gli altri cali della frutta (in primis fragole e kiwi) e dei prezzi del latte, mai così bassi negli ultimi anni. Questo, si traduce evidentemente anche in situazioni inverse rispetto a quelle citate, ovvero variazioni di prezzo, di segno positivo, lungo la catena del valore, come nell’intermediazione".