
Roma, 7 giu. (AdnKronos) - "Il punto più debole della riforma costituzionale è che è stata fatta da poco più della maggioranza assoluta, dicendo 'e poi andiamo al popolo', per avere il consenso. E’ un meccanismo molto pericoloso”.Lo ha detto Ugo De Siervo, ex presidente della Corte costituzionale intervistato da Giovanni Floris a diMartedì, in onda questa sera su La7.“Le 35 riforme di leggi costituzionali o della Costituzione che sono state fatte finora sono sempre passate, salvo che in 4 casi, con la maggioranza dei due terzi. Se noi riduciamo la Costituzione a una cosa che viene decisa dalla maggioranza politica e poi si va al popolo, noi distruggiamo il concetto di Costituzione. Non a caso i Costituenti più saggi parlavano di casa comune. Se si forza troppo la modifica della Costituzione, per qualche piccolo accordo della maggioranza e poi una bella campagna demagogica, stiamo attenti, distruggiamo la Costituzione”. Mentre all’obiezione che la riforma avrebbe il pregio di ridurre i costi della politica De Siervo risponde: “Coloro che vivono legittimamente di politica sono decine di migliaia. Togliere duecento senatori non cambia proprio nulla. Mentre la riforma non tocca la finanza straordinaria di regioni speciali come la Sicilia, il Trentino o la Valle d’Aosta, con costi assai più significativi. Si poteva gonfiarsi un po’ meno di queste cose un po’ demagogiche”.
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