
(AdnKronos) - Invece dalle indagini è emerso che avrebbe utilizzato le fatture false per giustificare i costi che era necessario rendicontare per ottenere i finanziamenti. I successivi sviluppi dell’attività ispettiva hanno portato ad identificare altri soggetti economici, alcuni dei quali con sede in Sicilia, sia nell’hinterland nebroideo che a Palermo, e altri in Calabria, nella zona della locride, che erano coinvolti nell’attività fraudolenta. In particolare, avrebbero realizzato un consistente giro di fatture false che erano relative all'esecuzione di rilevanti lavori edili. "I documenti contabili erano, invece, stati redatti per gonfiare i costi - spiegano gli investigatori delle Fiamme gialle - e in alcuni casi per certificare prestazioni mai eseguite, con il solo fine di permettere al gestore dell'attività alberghiera di rendicontare spese più alte del reale per ottenere i contributi pubblici".Per otto persone è così scatta la denuncia per truffa aggravata ai danni dello Stato, reato che prevede la reclusione fino a sei anni, e per le violazioni penali tributarie. I finanzieri della Tenenza di Sant’Agata, inoltre, hanno posto sotto sequestro per equivalente sei unità immobiliari della struttura turistica per un valore di oltre 535.000 euro nonché la somma di 165.000 euro depositata nei conti correnti bancari e postali di due degli indagati. Bloccata anche l'ultima parte del finanziamento pubblico, pari a 400.000 euro e la cui concessione era prevista per la fine del mese di gennaio.
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