
Milano, 27 gen. (AdnKronos) - Con la cultura si mangia. I numeri dell'Accademia del Teatro alla Scala di Milano mostrano che puntare sui mestieri che hanno a che fare con l’arte del palcoscenico ripaga economicamente. Il 70% degli allievi, una volta concluso il corso di formazione, trova lavoro nel settore dello spettacolo con picchi del 100% in campi come la sartoria, dove le maison dell'alta moda fanno a gara per assumerli. Per chi studia sotto lo sguardo dei professionisti del Piermarini le opportunità sono diverse: fino a quaranta corsi per diventare scenografi, truccatori e parrucchieri, fotografi di scena, tecnici del suono o parruccai. Da chi calca la scena - ballerini, cantanti lirici e professori d’orchestra -, a chi lavora dietro le quinte, fino alla formazione dei futuri manager, l'ultima scommessa dell’Accademia. Un impegno full time - mille ore in media tra teoria e stage anche all'estero - che arriva dopo una dura selezione: quasi 2mila candidati l'ultima volta per 650 banchi a disposizione. Poco meno di 600 hanno tentato la selezione per 20 posti nella danza, 16 gli allievi sarti scelti tra circa 100 esaminati. "Il livello, dopo una dura selezione, è veramente alto", spiega Luisa Vinci, direttore generale dell'Accademia del Teatro alla Scala, intervistata dall'Adnkronos. "Il numero di ore per corso e l'alta qualità dei docenti - artisti del Teatro alla Scala, ex allievi, professionisti di fama mondiale -, consentono una trasmissioni del savoir faire scaligero che altrimenti andrebbe perso. Il tasso di placement è molto alto, addirittura del 100% se parliamo di danza, trucco e parrucco, sartoria. Qui si impara un mestiere che poi può essere usato nel mondo del teatro oppure declinato in altre forme d'arte come il cinema o la televisione".
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