
Palermo, 27 gen. (AdnKronos) - Una Cosa nostra "diffusa e pervasiva", in grado di "azioni violente ed efferate per affermare la propria supremazia ed alimentare il flusso di proventi illeciti". L'identikit è contenuto nella relazione di inaugurazione dell'anno giudiziario del presidente della Corte d'Appello di Palermo facente funzioni, Matteo Frasca. "Cosa nostra continua ad esercitare il suo diffuso, penetrante e violento controllo sulle attività economiche, imprenditoriali e sociali del territorio - si legge -, anche se il dato statistico registra un decremento pari all’8 per cento del fenomeno rispetto al precedente periodo di tempo preso in considerazione". Una riduzione che è merito soprattutto del "particolare impegno" e dell’"incisività dell’attività delle forze dell’ordine e dei magistrati della Dda di Palermo costantemente al lavoro per impedire il riespandersi dell’organizzazione mafiosa". Tuttavia le indagini dimostrano da un lato "la sistematica imposizione del 'pizzo'" a negozi e imprese, "nell’ambito delle quali, tuttavia - spiega Frasca -, vengono registrati crescenti e incoraggianti atteggiamenti di rifiuto da parte delle vittime e di denunzia – o comunque collaborazione – con gli organi dello Stato". Dall’altro lato, le inchieste dimostrano come sia il "preminente" interesse della mafia a "ad acquisire e mantenere il totale monopolio del mercato – estremamente remunerativo – delle sostanze stupefacenti, in stretto collegamento, per le esigenze di approvvigionamento, con altre organizzazioni criminali italiane ed estere".
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