
Roma, 31 gen. (AdnKronos/ats) - La Svizzera è uno dei pochissimi paesi che hanno un saldo commerciale positivo con la Cina (compresa Hong Kong) senza esportare materie prime. Lo afferma Nicolas Musy, co-fondatore e amministratore delegato di Swiss Centers China, una organizzazione senza scopo di lucro che aiuta le società elvetiche a superare gli ostacoli dell'entrata sul mercato asiatico. Il 2017 si annuncia positivo.Le esportazioni svizzere in Cina rimangono a un livello elevato: l'anno scorso hanno raggiunto 14,69 miliardi di franchi, un valore quasi identico a quello dell'anno prima (14,67), si legge in un comunicato odierno di Swiss Centers China. Il surplus commerciale si è attestato a 1,3 miliardi di franchi. "L'esperienza delle ditte elvetiche e l'elevata qualità dei loro prodotti sono necessari per la rapida crescita dei dinamici settori dell'economia cinese, per esempio nei campi della tecnologia avanzata, dell'industria farmaceutica e della medicina", spiega Musy, citato nella nota. La Cina è il terzo sbocco principale dell'export elvetico, dopo la Germania (40 miliardi) e gli Stati Uniti (31), ma prima della Francia (14) e dell'Italia (13).
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