
Roma, 7 feb. (AdnKronos) - “Congresso. Non è un insulto, non è un’offesa, chiederlo non è lesa maestà. O almeno non dovrebbe mai essere percepito così nel Pd. Invece oggi assistiamo ad una continua fuga dei vertici del mio partito che si scervellano per accampare scuse e scorciatoie: un giorno è lo Statuto (che, in realtà, tutela il confronto e non le scorciatoie); un giorno sono le primarie (che ben vengano, come qualsiasi atto di democrazia, ma come atto conclusivo del congresso); un giorno è ‘la minoranza che non ha voluto anticipare il congresso’”. Lo scrive sul suo blog Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera. “Vorrei sapere –continua- chi non ha voluto anticipare il congresso? Quale presunta minoranza avrebbe sottoscritto un accordo e dove? I tanto bistrattati e rottamati caminetti sono stati forse riesumati? È ancora possibile confrontarsi e discutere in casa nostra o no? Io come tanti altri iscritti chiedo un congresso dal 5 dicembre, lo chiedo con insistenza. Lo abbiamo chiesto formalmente in Direzione e in Assemblea il 18 dicembre, ma Matteo Renzi è sempre stato sfuggente parlando solo di anticipazione del voto”.
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