Treviso, 8 feb. (AdnKronos) - In palestra o a casa durante l’orario di lavoro. Non c’è stato scampo per un dipendente del Comune di Treviso assenteista, subito sospeso dal servizio dal Dirigente del Settore Risorse Umane, titolare dell'ufficio disciplinare. Un provvedimento richiesto dal sindaco di Treviso Giovanni Manildo reso possibile anche grazie al nuovo decreto legislativo Madia del giugno 2016 che ha introdotto una nuova forma di licenziamento disciplinare in caso di falsa attestazione della presenza in servizio. Il decreto prevede l'obbligo di procedere all'immediata sospensione cautelare dal servizio del dipendente e fissa in trenta giorni, dalla ricezione della contestazione dell'addebito, il termine per la conclusione del procedimento disciplinare. Il dipendente in questione, recidivo perché già sospeso in passato dall’attività lavorativa per sei mesi, è stato seguito, come richiesto dal primo cittadino, dagli agenti della polizia locale per diversi mesi a partire dall’estate del 2016. In otto occasioni su dieci si è potuto accertare come il dipendente durante l’orario di lavoro si recasse in palestra o, più frequentemente, presso la propria abitazione.