
Milano, 9 feb. (AdnKronos) - "Gli strumenti messi in atto da Renzi hanno dato un colpo molto violento a moltissimi lavoratori, specie tra quelli più giovani, che avevano già sperimentato varie forme di precarietà". Ed è per questo che "dobbiamo tornare a mettere al centro delle nostre politiche i diritti dei lavoratori, includendo forme di tutela che consentano a tutti di costruirsi un futuro". A parlare è Chiara Cremonesi, capogruppo di Sel alla Regione Lombardia che all'Adnkronos spiega: "La questione del Jobs Act ha rappresentato un grosso punto di frattura all'interno della sinistra". "Non è soltanto l'articolo 18 il problema", puntualizza l'esponente arancione: "La cosa che mi interessa di più - dice - è guardare a tutte quelle forme di lavoro non dipendente che sono le più diffuse tra le generazioni più giovani e che coinvolgono fasce molto consistenti di lavoratori che arrivano anche ai 40 anni per poter dare loro garanzie e diritti". L'idea, in particolare, è quella di un "reddito minimo garantito che consenta di rompere le catene della povertà, sostenendo le persone nei momenti di passaggio tra un lavoro e l'altro o nelle spese per l'affitto di casa o per corsi di formazione per riqualificarsi nel mercato del lavoro". E saranno proprio queste, assicura Cremonesi, "le questioni che porteremo in dote all'alleanza che si andrà a costruire in una eventuale coalizione di centrosinistra" in vista delle prossime elezioni.
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