Bankitalia: Borghi, 'allo Stato proprietà lingotti italiani'

economia
AdnKronos
Roma, 11 feb. (AdnKronos) - "In Italia ci sono leggi anche per regolamentare la vendita dei panini in salumeria, però manca una norma che dica chiaramente di chi sono le riserve auree". E' Claudio Borghi, deputato della Lega e presidente della Commissione Bilancio della Camera, a invocare, in un'intervista a 'La Stampa', un immediato intervento legislativo per ovviare alla "anomalia dell'oro detenuto e gestito ma non posseduto dalla Banca d'Italia". Non è, assicura, "nessun assalto a Via Nazionale"."Nessuno vuole toccare le riserve auree, però è aberrante che non abbiamo ancora un'interpretazione autentica. Cosa ci vuole a fare una legge per mettere nero su bianco che la proprietà dell'oro è dello Stato? Ciò non significa che il Governo possa venderlo, però questa lacuna va colmata. L'oro appartiene agli italiani. Eppure non esiste legge che lo dichiari esplicitamente", sottolinea Borghi ricordando che, all'estero, "ovunque le riserve auree sono formalmente detenute dallo Stato". "Dal punto di vista formale, gli azionisti di Bankitalia sono soggetti privati e anche se non nominano il governatore decidono loro chi entra nel consiglio superiore dell'istituto. Banca d'Italia - dice Borghi - è soggetto pubblico ma non c'è scritto da nessuna parte che la proprietà dell'oro è dello Stato e non degli azionisti privati. E ciò è tanto più grave perché si tratta del terzo detentore di riserve auree al mondo, dopo la Federal Reserve statunitense, la Bundesbank tedesca. Sarebbe il quarto tesoro mondiale se si volesse considerare il Fondo monetario internazionale".

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