Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "La riduzione della frammentazione del sistema finanziario europeo è un obiettivo da perseguire necessariamente, e la diversificazione è un utile strumento. Certo non privo di costi, anche rilevanti, per chi parte con un gap notevole come il sistema bancario italiano". Così Marcello Minenna in un articolo pubblicato ieri su 'Il Sole 24 Ore' e intitolato 'meno titoli di Stato nel bilancio delle banche: una prospettiva globale'. "Non voglio scomodare gli eretici Eurobonds, che prevedono una mutualizzazione dei rischi a zero costi per i governi con un maggior rischio sovrano, o la condivisione dei rischi ‘responsabilizzata’ con precisi impegni e vincoli per gli Stati meno virtuosi come appare nella proposta che ho sviluppato coi colleghi Giovanni Dosi, Andrea Roventini e Roberto Violi. Se proprio si deve accettare la pillola amara di una qualche forma di Euro a più velocità il male minore sono gli E-Bonds proposti dagli economisti Leandro e Zettelmayer che ammettono perlomeno un minimo di condivisione dei rischi", sottolinea.Il problema della contabilizzazione dei titoli di Stato nei bilanci delle banche, sottolinea, "continua a tenere banco nel dibattito europeo, intrecciandosi con la ricerca di soluzioni per la costituzione di un safe asset comune su cui (a parole) sembrano tutti d’accordo. È evidente che i due temi siano strettamente collegati, visto che il safe asset nella sua versione più discussa degli ESBies (European Safe Bonds) sarebbe rappresentato da una cartolarizzazione di titoli governativi dei vari Paesi che andrebbe direttamente a sostituire una larga parte degli stock di titoli di Stato detenuti dalle banche attualmente in bilancio".