Roma, 11 giu. (Labitalia) - Sfera professionale e vita privata sono due entità non facili da conciliare e il cui conflitto può creare ostacoli alla realizzazione delle proprie ambizioni. Specie nel momento in cui si diventa genitori. È possibile trasformare tale conflitto nella creazione di sinergie tra carriera e vita affettiva? Alcune realtà aziendali ci stanno provando. In questo senso EY è in prima linea nel promuovere una nuova cultura aziendale con nuove concrete possibilità per i dipendenti di dedicarsi alla cura dei figli. L'impegno di EY è su due fronti. Da una parte, la trasformazione di policy aziendali ispirate a strumenti innovativi con nuove possibilità per dipendenti e collaboratori. Dall'altra, l'introduzione di un percorso di alta formazione, realizzato in collaborazione con Lifeed, a supporto della cura dei genitori (con figli di età da 0 a 3 anni) sia come professionisti che come individui. “Vogliamo supportare la genitorialità permettendo alle nostre persone di dedicare più tempo ai figli, mettendo a loro disposizione ambiziosi percorsi di crescita personale e professionale. Per questo abbiamo scelto un programma di eccellenza per accompagnare i neo-genitori nel loro percorso e dotarli di strumenti utili a valorizzare le competenze acquisite durante la cura della propria famiglia”, dichiara Massimo Antonelli, ad di EY in Italia e Managing Partner dell’Area Mediterranea.Secondo la filosofia EY, essere genitore è una fondamentale esperienza di crescita personale in grado di creare valore umano per entrambi i genitori. A tale scopo, l'azienda ha deciso di supportare i neo genitori sia in termini di tempo a disposizione da dedicare alla cura dei figli che di sostegno economico. EY riconosce ai nuovi papà con figli anche adottivi ulteriori 10 giorni in aggiunta ai 10 giorni di congedo di paternità previsti per legge. La nuova policy aziendale, inoltre, prevede la trasformazione del bonus mamme, in bonus genitori. Il rimborso economico disponibile per aiutare le neo mamme nel sostenere le spese nei primi mesi dopo il rientro al lavoro, già presente nel welfare aziendale, viene esteso anche ai papà, sia dipendenti dell'azienda che liberi professionisti. L'arrivo di un figlio coincide con un cambiamento radicale e di grande crescita nella vita di ambedue i genitori. Il concetto di cura presuppone lo sviluppo e il rafforzamento di competenze relazionali, creative e organizzative che in precedenza venivano poco o per nulla sfruttate. Problem solving, risk tasking, decision making, sono solo alcune delle skills connesse alla genitorialità, ma che possono essere decisive non solo a livello personale ma anche professionale. Alla base del progetto 'You Care You Learn' di Lifeed per EY c’è il presupposto che diventare genitore non debba essere visto come un ostacolo alla sfera professionale, ma anzi restituisca professionisti con competenze accresciute. Il percorso di alta formazione digitale di Lifeed mette al centro self learning e crescita personale e si basa su un approccio rivoluzionario di sinergia tra genitorialità e lavoro. Studiato come un vero e proprio Master, secondo la metodologia Life Base Learning, il programma è articolato in diversi strumenti: lezioni in modalità micro-learning con materiali multimediali; moduli formativi incentrati sulle diverse competenze; missioni real-life per confrontare quanto emerso durante il percorso con la propria realtà; hub per condividere riflessioni con gli altri genitori presenti sulla piattaforma.'You Care You Learn' di Lifeed permette ai neogenitori di EY di vivere l'esperienza genitoriale, sviluppando nuove competenze e imparando il metodo per trasferirle da un ambito all'altro della vita. Per approfondimento: https://www.ey.com/it_it/workforce/innovativo-progetto-ey-per-i-genitori