Palermo, 26 apr. (Adnkronos) - Una quota, oltre un milione di euro, dei profitti della maxi truffa sui bonus edilizi scoperta dai finanzieri del Comando provinciale di Palermo sarebbe stata reinvestita dal principale indagato per effettuare investimenti in ore e criptovalute, detenute su diverse piattaforme on line. Nell'indagine che ha portato al sequestro di circa 8 milioni di euro, sono indagate, a vario titolo, sei persone fisiche per emissione di fatture false, omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ed autoriciclaggio.Nel mirino degli investigatori del nucleo di Polizia economico finanziaria, guidato dal colonnello Gianluca Angelini, sono finite due società di capitali con sede a Palermo, attive nel settore edile, entrambe prive di strutture e mezzi idonei per la realizzazione degli interventi edilizi oggetto di bonus. Secondo l'accusa avrebbero emesso fatture false relative a interventi di riqualificazione edilizia in realtà mai effettuati per maturare indebitamente crediti connessi al bonus facciate, all’ecobonus e al bonus recupero patrimonio edilizio. 'L'operazione - spiegano dal Comando provinciale della Guardia di finanza di Palermo - si inserisce nel quadro delle linee strategiche dell’azione del Corpo, volte a rafforzare l’azione di contrasto ai contesti di illegalità economico-finanziaria connotati da maggiore gravità e a garantire il perseguimento degli obiettivi di aggressione dei patrimoni dei soggetti dediti ad attività criminose, per tutelare le imprese che operano nel rispetto della legge, nonché per il recupero delle risorse sottratte alla collettività".