OLBIA. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Tempio, su richiesta del P.M. ha convalidato il sequestro di tre appartamenti, nella zona Olbia Mare, utilizzati per l'esercizio della prostituzione. Sei ragazze di diverse nazionalità denunciate per adescamento, usavano quei locali presi in affitto, per portare i clienti e consumare rapporti a pagamento. I residenti della zona non ne potevano più di quel continuo via vai di macchine e persone diverse e dopo svariate denunce e segnalazioni era arrivato il primo intervento della polizia locale. Gli agenti, diretti dal comandante Gianni Serra, la mattina del 3 settembre, in seguito ad un'importante attività d'indagine hanno posto i sigilli e sequestrato tre appartamenti. L'operazione si era resa necessaria dopo le decine di segnalazioni e gli esposti presentati dai residenti nel quartiere di Olbia-mare.
I cittadini avevano denunciato l'esasperazione e la preoccupazione per le continue molestie, le provocazioni subite a causa dei comportamenti di tutti coloro che gravitano intorno al fenomeno della prostituzione: urla, gemiti, presenza costante di estranei nelle aree comuni dei condomini, litigi, il trillo, nel cuore della notte, dei campanelli nelle abitazioni degli altri residenti.
"Il provvedimento adottato dall'Autorità Giudiziaria e dal GIP del Tribunale di Tempio -ha dichiarato il comandante Gianni Serra- assume un valore importantissimo poiché accoglie integralmente le osservazioni formulate da questo Comando a conclusione di un'attività investigativa articolata e complessa, rivelatasi efficace. Assume pertanto valore preminente il quieto vivere della comunità; valore ricco di significativi positivi che non può essere messo a pregiudizio da condotte lesive della persona, da comportamenti inammissibili che modificano - in peggio - lo stile di vita e le abitudini di una comunità."