
Milano, 16 gen. - (AdnKronos) - Quaranta famiglie milanesi hanno consegnato la candidatura ad ospitare nella propria casa un rifugiato, titolare di protezione internazionale, per un periodo di circa sei mesi. È questo l’esito del bando, aperto dal Comune di Milano il 30 dicembre scorso e chiuso ieri pomeriggio, per il censimento e la realizzazione di un elenco di famiglie disponibili a partecipare al nuovo progetto di ospitalità approvato e finanziato dal Ministero dell’Interno attraverso il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. Il progetto si svolge dunque con risorse statali vincolate nell’ambito del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) cui il Comune aderisce dal 2001. “Per anni i rappresentanti della Lega Nord, di fronte alle richieste d’accoglienza poste dall’emergenza profughi alla città, hanno risposto ‘Ospitateli a casa vostra’. Oggi siamo felici di annunciare che ci sono già quaranta famiglie milanesi davvero disposte ad ospitare i rifugiati a casa propria”, ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino. “Siamo convinti con questa sperimentazione di poter aprire una nuova strada per il futuro, aggiungendo un ulteriore tassello al mosaico di iniziative con cui Milano si sta prodigando per l’accoglienza e l’inclusione sociale dei migranti”.“A questo proposito – ha aggiunto il responsabile del Welfare a Palazzo Marino – voglio lanciare un appello al governo, affinché riveda la propria decisione, quale risulta dalle previsioni del Ministero degli Interni, di riaprire il Cie in via Corelli, e permetta così al Comune di Milano di proseguire la propria azione di accoglienza delle famglie di profughi in transito in città”.
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