Venezia: Confartigianato, nel 2015 aumentano le assunzioni (4)

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AdnKronos
(AdnKronos) - “Dal 2015 infatti – spiega De Checchi – il certificato di agibilità è necessario per aprire un’attività mentre prima si avevano circa due anni di tempo per mettersi in regola con gli adempimenti e i lavori. Con il Comitato Vivere Venezia presieduto da Ruggero Sonino e alcuni parlamentari veneziani abbiamo presentato un emendamento alla Legge di Stabilità per chiedere che le attività artigianali nei centri storici, come Venezia e Firenze, non avessero l’obbligo del certificato di agibilità per aprire: svolgere determinati restauri in centro storico per rientrare perfettamente nelle metrature previste dalla Legge è infatti pressoché impossibile, basti pensare ai permessi necessari, ai costi, e ai vincoli posti dalla Soprintendenza. L’emendamento non è stato accolto ed ora ci appelliamo al Comune e alla Regione perché facciano sentire la loro voce a Roma, altrimenti per Venezia significa davvero trasformarsi in un museo a cielo aperto perdendo le attività e tradizioni cittadine”. Oltre alla questione agibilità, vi sono anche gli affitti esorbitanti a strozzare gli artigiani nel centro storico lagunare che spesso si aggiungono a quelli dei lavori per la messa in sicurezza e per l’osservanza delle normative igienico sanitarie. “Alcuni anni fa, ad esempio – aggiunge il Segretario – vi era stato un certo incremento di aperture di piccole attività artigianali che producevano bigiotterie, ma anche articoli in carta, piccole riparazioni ecc . Oggi la maggior parte è già sparita: pensiamo tra affitti, utenze, tasse e costi di materiale che devono sostenere questi artigiani, quanto dovrebbero produrre e vendere per rientrare dalle spese e riuscire ad avere anche uno stipendio dignitoso”.

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