
(AdnKronos) - Roma. Le fibrillazioni, sopratutto finanziarie, e le turbolenze internazionali con cui si è aperto il 2016 non fanno bene all'economia italiana: "lo scenario globale infatti è diventato più sfidante, con maggiori rischi al ribasso". E se, tuttavia, "il quadro resta favorevole", i crolli delle Borse e dei prezzi delle materie prime e la rivalutazione del cambio effettivo dell’euro, non creano "l'ambiente ideale per far prendere quota all'incremento del Pil italiano". E' Confindustria, nel suo bollettino Congiuntura Flash, a fotografare la situazione italiana il cui ritmo di recupero dalla crisi "è rimasto fiacco" anche se a fronte di "un buon rilancio dell'export che sarà sostenuto dai mercati dell'Eurozona". E se il Pil "continua ad avanzare a ritmo lento: +0,3% trimestrale in autunno dopo il +0,2% in estate", l'economia ha registrato un buon rilancio dell’export, che sarà sostenuto dai mercati dell’Eurozona mentre la domanda interna sale tirata soprattutto dai consumi e gli ordini domestici registrano forti incrementi. Bene anche l’occupazione che prosegue a marciare in presa diretta con l’economia e in linea con le previsioni degli industruali. E a sostenere il quadro, sintetizza ancora il centro studi di Confindustria, la legge di stabilità, sia per dimensione che per composizione, con un supporto dello 0,4 punti di Pil nel 2016-2017.
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