
Roma, 28 gen. (AdnKronos) - "Da mesi ho posto a Matteo Renzi una domanda semplice e diretta: con quale idea del Pd e quali alleanze sociali e politiche pensi di presentarti agli elettori nel 2018 o forse prima?". Lo scrive Gianni Cuperlo su Unità on line. "Ai miei occhi questo non è un problema della sinistra interna al nostro partito. Credo sia oggi il problema del Pd. Scrivendolo non mi nascondo la realtà. Vedo che il perimetro del centrosinistra si è ristretto. A Torino, Bologna, Roma, Napoli si cammina divisi. Milano fa eccezione". "Poco o nulla ci si cura della rottura del nostro campo mentre più impegno si dedica a espandersi in quello degli altri, tra centristi senza fissa dimora e transfughi di una destra diroccata a trazione leghista. Anche da qui le polemiche sull’apporto dei senatori in capo a Verdini e l’alternarsi di conferme e smentite sui confini sempre meno certi della maggioranza di governo", sottolinea."Ora, a me pare che il punto -argomenta- non stia nella cronaca, si tratti di un voto singolo o della vicepresidenza di giornata. A me sembra che il nodo stia interamente nella missione del Partito democratico. E legata a questa nel significato che si darà al referendum costituzionale dell’autunno".
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