
Venezia, 10 feb. (AdnKronos) - “Oggi il nostro dovere non è solo ricordare. Il nostro dovere è ricostruire: ricostruire quello che la violenza volle distruggere con la tragedia delle foibe e degli esuli, quella storia comune che univa il Veneto all’Istria, al Quarnero e alla Dalmazia”. Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti , partecipando quest’oggi alla cerimonia in occasione della Giornata del Ricordo a Padova ha sottolineato che “Le Foibe e la tragedia dell’Esodo Istriano e Dalmata segnano la rottura di una storia unitaria che si era sviluppato lungo i secoli - ha detto Ciambetti – Oggi noi siamo chiamati a ricucire quello strappo doloroso e violento, siamo chiamati a confrontarci con la Storia e con tutte quelle pagine sulle quali è sceso un silenzio imbarazzato in Italia: i martiri delle Foibe, i loro familiari, gli esuli, sono stati doppiamente vittime, stranieri in Patria”. Ciambetti ha poi spiegato che “Come Consiglio regionale del Veneto quest’anno abbiamo voluto dedicare la nostra riflessione alla memoria delle vittime del silenzio: dapprima ai soldati italiani internati nei lager nazisti perché s’erano rifiutati di combattere a fianco dei tedeschi e dei repubblichini, abbiamo reso omaggio alle vittime della Shoah interrogandoci sull’antisemitismo di questi anni amari e passiamo oggi a rendere onore alle vittime delle Foibe e agli esuli costretti ad abbandonare la terra natìa. Il ricordo avrà un senso e i morti innocenti troveranno giustizia solo se riusciremo a superare il silenzio e ricostruire quell’unità culturale che per secoli, si tratti della Comunità Ebraica che quest’anno celebra i 500 anni del Ghetto, si tratti delle popolazioni Istriane e Dalmate segnò la storia del veneto”.
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